Dal 1° gennaio 2011, quindi, i sacchetti inquinanti saranno messi al bando dovranno essere sostituiti con quelli biodegradabili.
“Sulla data non si torna indietro”: è questa anche la sintesi della risposta con cui il sottosegretario allAmbiente Roberto Menia ha risposto all’interpellanza parlamentare presentata alla Camera dall’ON. Giulia Cosenza (Fli) sulla data del definitivo stop dellItalia alla distribuzione dei sacchetti di plastica.
Il sottosegretario Menia ha confermato la messa al bando dei sacchetti inquinanti dal 1° gennaio 2011 dovranno essere sostituiti con quelli biodegradabili.
Ai fini della riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, rafforzare gli interventi in materia di protezione ambientale e per sostenere le filiere agro-industriali nel campo dei biomateriali la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), prevede lavvio di un programma sperimentale volto a promuovere la progressiva riduzione della commercializzazione dei sacchi non biodegradabili per lasporto delle merci.
Menia ha anche ricordato come si sta predisponendo uno studio finalizzato allapprofondimento scientifico, con i risvolti sul sistema della distribuzione, per verificare le condizioni per il rispetto dei termini fissati dalla normativa utile per la stesura del decreto attuativo che definisca modalità e tempi per un intervento a regime.
Il sottosegretario ha anche ricordato lo stanziamento di un fondo da un milione di euro per la riduzione della commercializzazione di shoppers in plastica, sostenuta anche da una campagna informatica predisposta dal Ministero dellambiente. Nellintervento di risposta allinterpellanza di ieri Menia ha poi specificato che sempre il Minambiente, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, ha disposto, in accordo con le associazioni rappresentative delle categorie, uniniziativa di distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale di borse realizzate in materiale riciclato e riciclabile, o riutilizzato, o in fibre naturali, dando così unindicazione chiara ed univoca per privilegiare il ricorso al riuso per la riduzione della produzione e della pericolosità di materiali che non sono biodegradabili e compostabili.
(Red)