AGGIORNATO: Amianto: da eliminare in Europa entro il 2023

La Commissione ambiente (Envi) del Parlamento europeo ha votato (49 favorevoli, 1 contrario) il dossier “Minacce alla salute dei lavoratori dovute all’amianto e prospettive di abolizione totale di tutto l’asbesto esistente”.

La relazione sarà votata dalla commissione Occupazione e affari sociali (Empl) il 24 gennaio 2013.

Amianto: da eliminare in Europa entro il 2023
(news 29 Novembre 2012)

Il dossier in mano al Parlamento europeo fa passi avanti.

Stralciato il riferimento al luogo di lavoro: la tutela diventa orizzontale.

La Commissione ambiente (Envi) del Parlamento europeo ha votato (49 favorevoli, 1 contrario) il dossier “Minacce alla salute dei lavoratori dovute all’amianto e prospettive di abolizione totale di tutto l’asbesto esistente“.

La relazione sarà votata dalla commissione Occupazione e affari sociali (Empl) il 24 gennaio 2013.

Ne da informazione l’Euro-Deputato On. Oreste Rossi, relatore ombra in Commissione Envi, Gruppo Parlamentare: EFD

«In commissione – ha dichiarato Rossi tramite una nota – siamo riusciti modificare il titolo della relazione che, da Minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto è diventato Minacce per la salute legate all’amianto. Togliendo il riferimento al luogo di lavoro, abbiamo voluto far passare il messaggio che la tutela deve essere generale e non solo legata agli ambienti di lavoro più a rischio».

L’eurodeputato rivela che è stato chiesto all’unanimità «che venga eliminato tutto l’amianto esistente entro il 2023, e abbiamo anche accolto, con favore, la sentenza del Tribunale di Torino, sul caso Eternit, sulle conseguenze mortali dell’amianto». Rossi si augura anche che «da oggi stesso l’Europa si impegni nella bonifica di tutti i siti interessati, incluse le discariche poco sicure, e non abbassi la guardia sulla pericolosità dell’amianto».

Per Andrea Zanoni «il percorso di pulitura di tutta Europa dall’amianto è lungo, con il voto di oggi abbiamo voluto dare un chiaro segnale dell’intenzione del Parlamento europeo di esigere un futuro libero da questa mortale sostanza».

I punti chiave
Il dossier invita la Commissione e gli Stati membri ad accettare il termine del 2023, proposto dai sindacati, per un divieto totale dell’amianto in tutta l’Ue e ad abbassare al minimo il valore limite di esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto previsto nella direttiva 2009/148/Ce.

Invita anche la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per la bonifica di tutti i siti pubblici e privati interessati, comprese le discariche di rifiuti di amianto non sicure e a promuovere processi alternativi ecocompatibili e sicuri, come l’inertizzazione, per la trasformazione di rifiuti contenenti amianto e per il successivo riciclaggio del materiale risultante utilizzabile nel settore delle costruzioni.

La Commissione è anche invitata, in considerazione della persistente insufficienza di controlli da parte di molti Stati membri, a vigilare sulla corretta applicazione della direttiva 1999/31/Ce affinché qualsiasi rifiuto contenente amianto sia classificato come pericoloso e pertanto smaltito solo ed esclusivamente in specifiche discariche per rifiuti pericolosi in modo da evitare la contaminazione dell’aria e delle sottostanti falde acquifere.

Raccolta dati sulle malattie professionali
Gli Stati membri devono garantire che tutti i casi di asbestosi e di mesotelioma siano registrati in una raccolta sistematica di dati sulle malattie professionali da amianto per fornire una mappatura della presenza di amianto attraverso l’istituzione di un registro obbligatorio esistente in edifici pubblici e privati, navi, treni, bunker, tunnel, gallerie, tubazioni delle reti acquedottistiche pubbliche e private, e che in detto registro siano anche chiaramente segnalate le discariche di rifiuti di amianto, in modo da evitare la movimentazione inconsapevole di questi materiali.

Fonte: Eur-Lex

Approfondimenti

Precedente

Prossimo