Aiuti illegittimi ad aziende: Italia condannata dal Tribunale europeo

Con Sentenza del Tribunale Europeo (Prima Sezione) del 12 settembre 2007 “Aiuti di Stato –Normativa contenente disposizioni urgenti a favore delle imprese in difficoltà – Decisione che dichiara il regime di aiuti incompatibili con il mercato comune e ordina il recupero dell’aiuto versato”.

Dalla Sentenza del Tribunale europeo del 12 settembre 2007 nelle cause riunite T-239/04 e T-323/04 risulta che erano incompatibili con il mercato comune gli aiuti dello Stato italiano in materia di occupazione. Infatti il Tribunale europeo di primo grado ha respinto tutti i ricorsi, confermando che le disposizioni urgenti in materia di occupazione (decreto-Legge 23 del 14 febbraio 2003, convertito con la legge 81 del 17 aprile 2003) erano illegittime. La Commissione europea a suo tempo sostenne che il provvedimento determinava di fatto un vantaggio economico per gli acquirenti di imprese in difficoltà finanziarie, in amministrazione controllata, con almeno 1000 dipendenti e con un accordo con il ministero del Lavoro per il trasferimento dei lavoratori e anche per altri tipi di imprese. La questione non è proprio finita ed è di attualità soprattutto per le imprese italiane coinvolte, perché dovranno restituire gli aiuti dichiarati illegittimi. In particolare la Brandt Italia S.p.A., con sede in Verolanuova, si è vista respingere anch’essa il ricorso contro la Commissione europea proprio per aver chiesto al Governo italiano di recuperare l’aiuto dalla stessa Brandt che avrebbe percepito nella compravendita del ramo di azienda Ocean S.p.A. per la refrigerazione. Insomma, tutti questi soldi illegittimamente intascati dovranno essere restituiti.

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