Il progetto (acronimo di Radon rEal time monitoring System and Proactive Indoor Remediation) riguarda la valutazione della qualità dell’aria negli ambienti confinati (ad esempio edifici pubblici, abitazioni, luoghi di lavoro, ecc.): si stima che le persone vivano l’80-90% del loro tempo in ambienti chiusi, pertanto il monitoraggio della salubrità di tali ambienti e fondamentale per ridurre l’esposizione della popolazione ad agenti inquinanti. In particolare, oggetto dello studio è il monitoraggio del rischio di esposizione al radon (Rn), classificato già dal 1988 come elemento cancerogeno e dichiarato dalla Commissione scientifica delle Nazioni Unite sugli effetti delle radiazioni atomiche (Unscear) la sorgente più importante di radiazioni ionizzanti negli ambienti indoor.
Obiettivi principali di Life-Respire sono:
– l’applicazione in quattro aree (tre in Italia e una in Belgio) caratterizzate da differente potenziale geogenico di radon, di una strumentazione economica ed ecocompatibile per la misurazione e la bonifica in tempo reale dei livelli di radon in edifici selezionati, al fine di raggiungere la soglia dei 100 Bq/m3 (come indicato nella Direttiva Europea 2013/59/EURATOM). Il progetto porterà alla costruzione di un sistema di risanamento della qualità dell’aria indoor, ibrido intelligente, adattabile e versatile, composto da sensori, un sistema intelligente di aspirazione e monitoraggio dell’aria (SNAP) e da un sistema di ventilazione aggiuntivo esterno (eolico e/o elettrico) basato sul metodo di pressione positiva. Sarà, inoltre, sviluppato un modello di controllo basato su un protocollo di IoT;
– la costruzione di un geodatabase che permetterà di immagazzinare in tempo reale i dati delle misurazioni in continuo di radon, unitamente ad altri dati geologici, geochimici e alle caratteristiche costruttive delle abitazioni monitorate. Tali dati potrebbero confluire ed essere integrati nell’ambito dello European Atlas of Natural Radiation (promosso dal Joint Research Center della Comunità Europea);
– la redazione di linee guida per il rischio radon e di mappe della distribuzione delle concentrazioni (indoor e nel suolo) di radon utili alle autorità locali per la valutazione e la gestione del rischio sanitario e per la pianificazione territoriale, in funzione dello sviluppo di piani di azione nazionali (vedi gli articoli 54, 74 e 103 del 2013/59/EURATOM).
Al meeting di apertura hanno partecipato i rappresentanti dei vari enti di ricerca partners nel progetto e i sindaci dei comuni laziali direttamente coinvolti: Caprarola, Celleno e Ciampino.
“Il progetto porterà un contributo significativo alla protezione della salute umana dall’esposizione alla radioattività naturale”, ha affermato Giancarlo Ciotoli, ricercatore Igag-Cnr impegnato nel progetto. “Inoltre, i dati raccolti saranno resi disponibili a tutte le parti interessate grazie al geodatabase su piattaforma WebGIS: questi, unitamente allo sviluppo di applicazioni di web mapping costituiranno uno strumento utile agli enti pubblici e alle autorità preposte per trovare soluzioni innovative relative alla pianificazione dell’uso del suolo e per le ricerche epidemiologiche sull’esposizione al radon”.