Secondo Affaritaliani.it, ancora oggi la bonifica non è stata completata e lo ha ammesso la stessa Marina Militare: “L’amianto è stato rimosso completamente solo sul 29% e parzialmente sul 54% delle 148 navi contaminate”.
Centocinquanta morti e almeno cinquecento casi di asbesto: la malattia terribile causata dall’amianto.
I Comndanti, in servizio tra il 1984 e il 2001, sono accusati di aver causato la morte o l’insorgere di malattie incurabili in centinaia di marinai, costretti a vivere e lavorare accanto all’amianto.
E a scatenare la bufera è stato un avvocato romano: Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’amianto.
Secondo l’accusa l’amianto a bordo delle navi della Marina Militare, ancora oggi in molti casi contaminate, avrebbe avuto un ruolo decisivo nell’insorgere delle malattie: dovranno rispondere di omicidio colposo.
Secondo gli atti avrebbero omesso di informare il personale sui rischi per la salute derivanti dalla presenza del materiale killer a bordo delle navi, di sottoporre i militari ai controlli sanitari, di adottare misure idonee a ridurre o impedire il diffondersi delle polveri di amianto prodotte dalle lavorazioni o dall’uso delle stesse dotazioni di bordo.
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