Amianto, costituito Comitato Lombardo

il Comitato Prevenzione Amianto Lombardia (CoPAL) è promosso da CGIL Lombardia, di Associazione Ambiente e Lavoro, di INCA Lombardia ed è presieduto da Antonio Pizzinato.

Su iniziativa di CGIL Lombardia, di Associazione Ambiente e Lavoro, di INCA Lombardia, di alcuni medici e tecnici della medicina del lavoro di Milano, oltre che di giuristi, si è costituito il Comitato Prevenzione Amianto Lombardia (CoPAL), presieduto da Antonio Pizzinato.

In Lombardia è stata approvata anche una recentissima nuova Legge Regionale 31 luglio 2012 , n. 14 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 29 settembre 2003, n. 17 (Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto
.

Il CoPAL ha come obiettivo primario la promozione di tutte le iniziative necessarie e congruenti alla rimozione e allo smaltimento dell’amianto sul territorio lombardo, favorendo e definendo un percorso di confronto e di coinvolgimento delle strutture territoriali CGIL, dei comitati dei cittadini, delle associazioni, dei tecnici e dei medici, delle categorie industriali e delle altre Confederazioni sindacali.

Nel comunicato si evidenzia che in Lombardia: “il rischio amianto e le conseguenze sulla salute dei cittadini e dei lavoratori sono ancora notevoli, essendo stata consistente in passato la presenza di aziende che ne facevano utilizzo.
Tale rischio permane alto, in ragione della considerevole presenza e diffusione in quantità pericolose nei luoghi di lavoro e nelle lavorazioni, nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche e private.

Una realtà colpevolmente rimossa dalle istituzioni, spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini per mancanza di un’adeguata informazione. Con la costituzione del comitato, ci si pone l’obiettivo di affrontare la questione con metodologie innovative e una piattaforma contenente analisi critiche e proposte da sottoporre alla Regione Lombardia, in rapporto alle leggi vigenti e alla
loro puntuale applicazione in materia, a vent’anni di distanza dalla L.257/92 che, oltre a vietare l’uso dell’amianto e ad imporre lo smaltimento, delegava alle Regioni la definizione dei piani di bonifica e la loro realizzazione.

Inoltre le previsioni di tutela previdenziale della legge sono state manomesse privando i lavoratori esposti del beneficio fondamentale dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

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