Amianto, Eternit: Casale Monferrato si “spacca” dopo l’offerta di Schmidheiny

Il miliardario svizzero, imputato nel processo di Torino, ha proposto una conciliazione al Comune piemontese pari a 18 milioni di euro. Ferma contrarietà dei sindacati e del Comitato dei familiari delle vittime. In una nota il sindaco Demezzi non nega l’interessamento: “Stiamo valutando negli interessi della comunità”

Diciotto milioni di euro: il Comune di Casale Monferrato (Alessandria) sta valutando l’offerta di risarcimento avanzata dal multimiliardario Stephan Schmidheiny, imputato nel processo Eternit, in fase di chiusura del procedimento al Tribunale di Torino.

Il Comune non intende dimenticare il dramma che la nostra città ha vissuto e la decisione, qualsiasi essa sia, sarà presa valutando attentamente gli interessi dell’intera comunità” – spiega in una nota il sindaco, Giorgio Demezzi.

Riguardo l’accettazione o meno della proposta ribadisco che il Comune, parte civile nel processo, sta valutando attentamente tutti gli aspetti, compresi quelli legali a carico degli imputati, confortato anche dal parere di esperti super partes.

L’offerta di Schmidheiny sta creando non poco fermento nella cittadina piemontese. A due anni dall’inizio del processo – e mentre si attende la sentenza, prevista per lunedì 13 febbraio 2012 – i 18 milioni messi sul piatto sembrano avere incrinato la compattezza tra amministrazione, sindacati e il Comitato vertenza amianto. Schmidheiny, inoltre, si è detto disponibile ad aggiungere altri 160mila euro ai comuni limitrofi. Il raggiungimento di una conciliazione escluderebbe i beneficiari sia da eventuali risarcimenti nei tre gradi di giudizio del processo in corso che dall’inclusione nel processo Eternit bis che il pm Raffaele Guariniello sta predisponendo.

“La costituzione di parte civile di un qualsiasi soggetto, ivi compreso il Comune, non incide né modifica in alcun modo il capo di imputazione verso gli imputati – sottolinea ancora il sindaco Demezzi – Secondo il sistema giuridico nazionale, infatti, la costituzione di parte civile ha come scopo quello di ottenere un risarcimento di tipo economico, oltre ad appesantire la posizione ‘morale’, non giuridica, dell’imputato. Pertanto l’eventuale accettazione della proposta non modificherebbe la sentenza di Torino, né intaccherebbe altre cause civili in corso”.
Parole che sembrano non rassicurare in alcuno modo il Comitato dei famigliari delle vittime e Cgil, Cisl e Uil che hanno definito quella di Schmidheiny “l’offerta del diavolo“.

9 dicembre 2011 (fonte INAIL).

Fonte: INAIL

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