Amianto, indagine su casi di malati – coinvolti anche 8 ex Dirigenti RAI

La segnalazione arrivata alla procura di Torino riguarda una coppia che per 12 anni ha venduto nella propria impresa di materiali per l’edilizia prodotti realizzati nello stabilimento di Casale della multinazionale svizzera.

Amianto, prima indagine su un caso di malati nell’indotto Eternit

La segnalazione arrivata alla procura di Torino riguarda una coppia che per 12 anni ha venduto nella propria impresa di materiali per l’edilizia prodotti realizzati nello stabilimento di Casale della multinazionale svizzera.

Inoltre, 8 ex dirigenti Rai a giudizio per la morte di un tecnico informatico..

A poco meno di otto mesi dalla storica sentenza di condanna dei vertici Eternit, sul tavolo di Raffaele Guariniello, sostituto procuratore di Torino, che in quel procedimento ha guidato il pool dell’accusa, si apre un altro fascicolo che riguarda la multinazionale svizzera dell’amianto.

È quello relativo al caso di un uomo morto di mesotelioma pleurico nel 2009 e della moglie, che si è ammalata dello stesso tumore successivamente.

I magistrati intendono accertare se l’azienda aveva informato sui rischi.

La coppia per 12 anni, tra il 1980 e il 1992, ha venduto nell’impresa di famiglia di materiali per l’edilizia a Nichelino, in provincia di Torino, manufatti provenienti dallo stabilimento Eternit di Casale Monferrato.

È il primo caso di malati tra i lavoratori dell’indotto della multinazionale dell’amianto raccolto dai magistrati, che ora intendono verificare se la coppia abbia mai ricevuto informazioni dalla Eternit sulla pericolosità dei materiali che trattava.

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Otto ex dirigenti Rai a giudizio per la morte di un tecnico informatico.

L’amianto era presente anche nelle intercapedini, nelle tubature e nell’impianto di condizionamento del palazzo Rai di via Cernaia, a Torino.
Per questo oggi otto ex dirigenti della televisione pubblica, in servizio nel capoluogo piemontese tra il 1997 e il 2004, sono stati rinviati a giudizio dal gup Edmondo Pio con l’accusa di omicidio colposo per la morte di un tecnico informatico che aveva lavorato in quel periodo nell’edificio.

I familiari della vittima, scomparsa nel 2007, a 75 anni, per mesotelioma pleurico, si sono costituiti parte civile.
La Procura di Torino ha già aperto altri fascicoli sulle conseguenze della presenza di amianto nello stesso palazzo, oggi bonificato, chiedendo anche il rinvio a giudizio di alcuni direttori generali dell’emittente televisiva di Stato.

Fonte: INAIL

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