Un piano integrato d’azione, il riordino del corpo normativo, nuove politiche industriali e la sollecitazione internazionale ai paesi produttori: a un giorno dalla Conferenza governativa di Venezia, dal presidente del Civ Inail il contributo delle parti sociali per dare soluzione a una “questione politica, perché insieme sanitaria, ambientale e sociale”
L’amianto come questione eminentemente politica, poiché insieme sanitaria, ambientale e sociale. Una questione di cui l’INAIL “non può non occuparsi – perché fare prevenzione è parte essenziale della sua missione strategica – mettendo in campo una forte azione di contrasto al proliferare delle malattie professionali. E quelle che derivano dall’asbesto sono le peggiori”. Il presidente del Civ Inail, Franco Lotito, ha presentato oggi, a Venezia, la relazione “Scacco all’amianto”, un contributo e, insieme, il segnale dell’impegno costruttivo delle parti sociali rappresentate nel Civ alla seconda Conferenza governativa sull’amianto, che prenderà il via domani nel capoluogo veneto.
Un punto qualificante dell’intera consiliatura. Le tematiche legate all’asbesto hanno rappresentato uno dei punti qualificanti dell’elaborazione programmatica del Civ lungo l’arco dell’intera consiliatura: dalle “Linee di mandato strategico” per il quadriennio 2009/2012 alle tre Relazioni programmatiche di aggiornamento dei contenuti, ai due convegni nazionali sul tema. Approcci molteplici che in “Scacco all’amianto” – illustrato davanti al Consiglio – hanno trovato un momento di sintesi complessiva attraverso l’elaborazione di quattro concrete proposte d’azione lungo le quali, secondo Lotito, bisogna procedere per vincere la battaglia contro la fibra killer.
Necessario agire a tutto campo. “L’amianto è stato messo fuori legge venti anni fa ma i pericoli derivanti dall’impiego che se ne è fatto prima del 1992 sono ancora enormi e allungano la loro ombra sui prossimi vent’anni – ha affermato Lotito – Non si può più procedere settorialmente e a ranghi sparsi: la scienza, la ricerca e la medicina, da una parte, le Istituzioni e i poteri pubblici, dall’altra, e il legislatore, dall’altra ancora. Al punto in cui siamo occorre agire a tutto campo”.