L’appello “Un vaccino per l’amianto?”, sottoscritto da Associazione Ambiente e Lavoro, chiede una legge che permetta di accelerare il processo di bonifica di scuole, ospedali, impianti sportivi, centri commerciali e ricreativi, capannoni industriali e agricoli ed abitazioni civili per preservare la salute della popolazione e dei lavoratori dal pericolo amianto.
Ricercatori, epidemiologi, igienisti e medici del lavoro, ingegneri, tecnici della prevenzione e scienziati rivolgono un appello allo Stato, ai Ministeri competenti, alle Regioni e agli Amministratori Pubblici affinché si giunga ad emanare una legge che preveda la creazione di un numero sufficiente di discariche in ogni regione che possa accogliere questi rifiuti e accelerare il processo di “fuoriuscita dall’amianto” consentendo di bonificare scuole, ospedali, impianti sportivi, centri commerciali e ricreativi, capannoni industriali e agricoli ed abitazioni civili che oggi, anche grazie a provvedimenti governativi, possono usufruire di benefici fiscali.
Il titolo dell’appello parla di un vaccino contro l’amianto, che non esiste e mai potrà mai essere sviluppato, tuttavia bisogna attivare la profilassi, ovvero la prevenzione costituita da tutti i provvedimenti indicati dalle norme che si devono adottare per preservare la salute della popolazione e dei lavoratori dal pericolo amianto.
E’ bene infatti ricordare che lo Stato, attraverso le strutture di sanità pubblica ed ambiente, da più di 30 anni investe in risorse umane ed economiche per tenere sotto controllo questo pericolo, attuando in programmi di prevenzione che stanno già dando il loro frutti.