“Così com’è oggi l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non è utilizzabile né attendibile, perché contiene dati parziali e non aggiornati, indicatori mancanti ed incomprensibili per i cittadini e neanche utile per scegliere la scuola dove iscrivere i propri figli. E mentre non si è provveduto ad aggiornare, come promesso entro il 31 gennaio scorso, i dati relativi alle certificazioni, è stata prorogata di ancora un anno (31 dicembre 2016) l’entrata in vigore dell’obbligo per le scuole di dotarsi della certificazione di prevenzione incendi per sapere se la scuola dei proprio figli sia sicura o meno, occorrerà agire caso per caso, scuola per scuola, anche con l’aiuto di Cittadinanzattiva e Legambiente”. È quanto denunciano Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva e Vanessa Pallucchi, responsabile di Legambiente Scuola, associazioni da anni impegnate sul tema della sicurezza scolastica.
“E’ legittimo chiedersi con quali criteri Comuni e Province hanno individuato, e continueranno a farlo, gli edifici scolastici che necessitano di interventi urgenti, se non dispongono di una fotografia aggiornata dello stato del patrimonio edilizio scolastico. Senza un’Anagrafe aggiornata, anche per il Governo risulta difficile assegnare fondi e programmare interventi di messa in sicurezza nelle scuole a medio-lungo termine”.
Grazie ad un’accurata indagine a campione dei dati contenuti in “Scuola in chiaro” – alla voce Edilizia, Cittadinanzattiva e Legambiente hanno verificato che:
1) Non sono stati inseriti, come promesso al momento della pubblicazione dell’Anagrafe lo scorso agosto, né si è provveduto a giustificare tale ritardo, né la macro voce “certificazioni” di agibilità statica, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, né tantomeno i dati relativi ad esse;
2) Per le scuole “messe in chiaro” sul sito del Ministero dell’Istruzione, sotto la voce Edilizia, non è stata inserita, come ripetutamente richiesto dalle due associazioni, la data di rilevazione o di aggiornamento dei dati indicati né da quale fonte derivino;
3) Non sono stati inseriti i dati mancanti né aggiornati quelli esistenti, di diverse realtà in particolare quelli relativi alle regioni Lazio, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna che pure hanno provveduto all’invio di dati (in tutto o in parte, non è dato di sapere) entro il 31 dicembre 2015, tramite le loro Anagrafi regionali.
4) Non è stato prevista la presenza di nuovi indicatori che tengano conto delle mutate esigenze intervenute in questi anni, come Cittadinanzattiva e Legambiente hanno ripetutamente segnalato predisponendo un’apposita nota che l’Osservatorio dell’edilizia scolastica non ha ritenuto di prendere in considerazione.
5) I dati contenuti nell’Anagrafe, così come si presenta oggi ne “La scuola in chiaro” non sono di immediata comprensione per un genitore o uno studente o un cittadino che si voglia cimentare con essi per conoscere le reali condizioni non solo dal punto di vista strutturale o manutentivo ma anche dei servizi erogati. Le informazioni, quando ci sono, risultano o estremamente generiche o estremamente tecniche o incomplete.
6) A tutto ciò, come detto, si aggiunge la strana mossa di prorogare, con il Decreto Milleproroghe, di ancora un anno l’adeguamento delle scuole alla normativa antincendio. senza alcuna spiegazione né piano di attuazione che consenta di garantire un radicale cambiamento dello stato di attuazione di questo adempimento normativo.