Analisi del decreto retrofit che permette per convertire i veicoli tradizionali in auto elettriche

L’intervista di Italia che Cambia al deputato Ivan Catalano, membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che ha seguito da vicino l’iter legislativo del provvedimento che permette di convertire i veicoli tradizionali in auto elettriche.

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 gennaio scorso il regolamento per convertire i veicoli tradizionali (in motore termico, benzina o diesel) in elettrici, il cosiddetto “retrofit”. A permettere la commutazione sarà il montaggio di un kit composto da motore elettrico, batterie e interfaccia di ricarica.

Il regolamento “Sistema di riqualificazione elettrica, destinato ad equipaggiare veicoli delle categorie M ed N1” stabilisce le procedure tecniche e amministrative che permetteranno di omologare la propria auto attraverso i cosiddetti ‘sistemi di riqualificazione elettrica’ e riguarda non solo le automobili ma anche autobus e autocarri sotto le 3,5 tonnellate in origine dotati di motore tradizionale.

Per saperne di più del regolamento appena approvato e sull’impatto che questo potrebbe avere sulla mobilità, Italia che Cambia ha intervistato il deputato Ivan Catalano, membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che ha seguito da vicino l’iter legislativo del provvedimento.

Queste le domande:
– Cosa prevede il decreto e da quando sarà possibile avviare la riqualificazione elettrica dei veicoli?
– Nella stesura di questo regolamento si è fatto riferimento ad altri provvedimenti adottati all’estero?
– In che modo, come lei ha affermato, questo decreto può rappresentare un’opportunità importante per il nostro Paese e la chiave di volta per la mobilità elettrica di merci e persone?
– Quale risultato si vuole raggiungere con l’approvazione di questo decreto?
– In che modo un’auto elettrica può definirsi ecologica? Immaginiamo che da domani 25 milioni di automobili vengano convertite. Sarebbe impossibile, di fatto, produrre tutta l’energia “rinnovabile” necessaria, soprattutto considerando che ancora non copriamo il fabbisogno delle case. Non si rischia quindi di spostare il problema, rendendo le auto apparentemente ecologiche ma approvvigionandole, in realtà con energia prodotta?

Per leggere l’intervista andare alla news completa.

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