Annuario dei dati ambientali 2003

Con questo documento, giunto alla terza edizione, l’ Agenzia per la protezione dell’ ambiente e per i servizi tecnici ), APAT, prosegue nella diffusione delle informazioni sulle condizioni ambientali del nostro Paese.

Tra il 1990, anno base di riferimento, e il 2001 le emissioni di gas a effetto serra sono aumentate del 7%, un incremento che allontana l’ Italia dall’ obiettivo fissato dal protocollo di Kyoto che ha fissato una riduzione delle emissioni del 6,5%, rispetto al 1990, nel periodo 2008-2012. Buona invece la raccolta differenziata dei rifiuti che ha pesato per il 17,4% sulla produzione totale dei rifiuti, confermando un trend positivo di aumento rispetto agli anni precedenti. Anche per quanto riguarda la biosfera, risultati positivi si registrano nelle zone di protezione speciale, anche se l’ analisi delle specie minacciate evidenzia che oltre il 70% dei vertebrati risulta essere minacciato. Questo ed altro ancora è quanto risulta dalla lettura del corposo ( oltre 1350 pagine) Annuario dei dati ambientali 2003 che il Ministro dell’ ambiente e della tutela del territorio ha presentato il 3 marzo 2004. Il documento, realizzato dall’ APAT ( l’ Agenzia per la protezione dell’ ambiente e per i servizi tecnici ), in collaborazione con le Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione ambientale e con il contributo di varie organizzazioni di ricerca, fornisce una serie di informazioni sulle condizioni ambientali del nostro Paese. Il quadro complessivo di informazioni si articola in 18 capitoli e un’ appendice, considerando circa 180 indicatori. In particolare i primi cinque capitoli ( agricoltura, energia, trasporti, turismo e industria) riportano gli indicatori finalizzati a descrivere i settori produttivi soprattutto in termini della loro interrelazione, in funzione di causa determinante delle pressioni ambientali, come diretti fattori di pressione e, infine, in relazione alle loro prestazioni ambientali. I successivi tre capitoli (6-8) raccolgono gli indicatori relativi alle principali iniziative istituzionali e non, per prevenire, controllare e risanare situazioni di degrado ambientale. Negli ultimi 10 capitoli ( 9-18) sono riportati gli indicatori relativi alle condizioni ambientali, descritte principalmente attraverso lo stato ( quali-quantitativo) oggettivo e tendenziale delle risorse ambientali, i fattori di pressione che tendono ad alterare tale stato e i conseguenti effetti sull’ uomo e sull’ ecosistema. I capitoli riguardano: atmosfera, biosfera, idrosfera, geosfera, rifiuti, radiazioni non ionizzanti, rumore, rischio naturale e rischio antropogenico. Per ciascuna area tematica è fornita una breve descrizione delle principali tematiche ambientali che a loro volta sono schematizzate mediante determinati temi.L’ organizzazione dei dati e delle informazioni ambientali, sono stati elaborati secondo il Modello DPSIR ( categorie e relazioni di casualità degli elementi conoscitivi), sviluppato dall’ Agenzia Europea dell’ Ambiente a partire da un precedente schema (PSR) messo a punto dall’ OCSE ( Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo) e adottato dall’ APAT per la costruzione del Sistema conoscitivo ambientale. Tale modello è stato applicato alle quattro aree tematiche, che nel Sesto Programma Comunitario di azione in materia di ambiente, sono indicate come ambiti nei quali raggiungere prioritariamente gli obiettivi stabiliti: cambiamenti climatici; natura e biodiversità; ambiente, salute e qualità della vita; risorse naturali e rifiuti.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo