ARPAT, diario di viaggio al seguito della Concordia

Pubblicato da ARPAT il diario di viaggio del tecnico che ha seguito la fase di traino della Concordia dall’isola del Giglio a Genova.

ARPAT sin dai giorni immediatamente successivi al naufragio della Costa Concordia presso l’isola del Giglio, nel gennaio del 2012, ha effettuato costantemente attività di monitoraggio ambientale. Attività continuata durante la fase di rigalleggiamento del relitto (refloating) e del successivo trasferimento a Genova (towing).

Durante la fase di traino del relitto dall’isola del Giglio (iniziato mercoledì 23 e concluso domenica 27 luglio), l’ing. Stefano Santi di ARPAT si è imbarcato sulla nave “Diciotti” della Capitaneria di Porto ed ha seguito le attività di competenza dell’Agenzia, in particolare prelevando periodicamente campioni d’acqua a monte del convoglio ed a poppa della Concordia, in modo da poter verificare l’eventuale impatto del trasporto sulle acque marine.

Durante la fase di trasferimento del relitto a Genova i compiti dei vari soggetti presenti sono stati i seguenti:
ISPRA supervisione campionamenti effettuati da Costa;
ARPAT monitoraggio in contraddittorio;
ARPAL affiancamento e collaborazione con ARPAT per garantire continuità dell’azione;
Capitaneria di Porto (CP) prelevamento per analisi speditive a bordo nave di propri campioni e supervisione dell’andamento delle operazioni per conto del soggetto attuatore Ammiraglio Faraone Direzione marittima di Livorno (regia operazioni e controllo per riferire Commissario).

Durante le operazioni di towing sono stati complessivamente 24 campioni ed il protocollo analitico ha contemplato i seguenti parametri:
idrocarburi C10-C40;
– ftalati;
– tensioattivi e nutrienti;
– metalli (compreso il mercurio);
– solventi.

Non sono mai stati individuati fenomeni di contaminazione visiva e/o olfattiva e l’aspetto visivo delle acque, in termini di trasparenza è sempre stato molto buono.
Non sono mai stati effettuati quindi campionamenti straordinari (non previsti dal piano di monitoraggio progettato) derivanti da eventuali sospetti fenomeni di contaminazione in atto.
Nei sopralluoghi effettuati in mare, con l’ausilio dei mezzi della CP in prossimità della poppa del relitto, non è mai stata individuata la presenza di materiali di vario genere dispersi che potessero essere attribuiti al passaggio del relitto.

Per concludere, in attesa dei responsi analitici sui campioni prelevati durante il towing, il tecnico ARPAT riferisce che non sono mai state verificate situazioni di criticità organoletticamente individuabili.

Fonte: ARPAT

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