ARPAT prosegue il suo percorso informativo sul tema della geotermia

Pubblicata l’intervista di ARPAT a Riccardo Basosi, Professore ordinario di Chimica fisica e docente di Energia sostenibile ed efficiente presso il Dipartimento Biotecnologie, chimica e farmacia dell’Università di Siena. La geotermia è una specificità della regione Toscana che vanta anche la prima esperienza al mondo di sfruttamento dell’energia geotermica.

ARPAT pubblica l’intervista al professor Riccardo Basosi, Professore ordinario di Chimica fisica e docente di Energia sostenibile ed efficiente presso il Dipartimento Biotecnologie, chimica e farmacia dell’Università di Siena.

L’intervista si colloca nell’ambito del percorso informativo intrapreso da ARPAT sul tema della geotermia che ha portato alla pubblicazione di una specifica scheda informativa ed altre interviste tematiche.

Ecco le domande rivolte a Riccardo Basosi:

La produzione di energia elettrica da fonti geotermiche in Italia è una peculiarità della Toscana. Alcuni mettono in dubbio che la geotermia sia effettivamente una fonte energetica rinnovabile, è così? In cosa è preferibile rispetto alle tradizionali fonti fossili?

Gli impianti geotermici presenti in Toscana sono tutti del tipo “tradizionale”. In relazione alle caratteristiche del fluido geotermico presente, si sostiene da più parti che questa sia l’unica soluzione possibile, cosa ci può dire in proposito?

Negli impianti geotermici esistenti è stato installato un sistema di abbattimento delle emissioni inquinanti, l’A.M.I.S.; le emissioni residue sono ancora da considerare significative?

È stato presentato un progetto per la realizzazione di un impianto geotermico con sistema binario a Castelnuovo Val di Cecina, pensa che sia una via praticabile?

Nelle aree geotermiche si sono costituiti vari comitati di cittadini che contestano gli impianti esistenti e quelli possibili per il futuro, anche di tipo binario. Cosa ne pensa delle preoccupazioni che esprimono?

In conclusione quale dovrebbe essere, dal suo punto di vista, il futuro per la geotermia in Toscana?

Per leggere le risposte andare all’intervista al primo link.

Fonte: ARPAT

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