ARPAT, un osservatorio sui conflitti ambientali in Toscana

Il Settore Comunicazione di ARPAT ha analizzato le situazioni di opposizione locale ad impianti ed infrastrutture e determinato una classifica dei casi di conflittualità censiti.

La costruzione (e l’esercizio) di impianti, infrastrutture e insediamenti produttivi sono il più delle volte accompagnati dall’insorgere di scontri e opposizioni che nascono dalla scarsa accettabilità di tali opere da parte delle comunità locali. Sembra sempre più difficile fare conciliare la soddisfazione di fabbisogni primari, quale ad esempio la produzione di energia o lo smaltimento di rifiuti, con paure, timori – non sempre fondati – di eccessivi impatti ambientali, sanitari, territoriali legati alla realizzazione delle nuove opere e/o di nuovi impianti. Questa situazione crea spesso un “corto-circuito” per cui la comunità dove sorge o sorgerà il nuovo impianto o la nuova opera percepisce il rapporto costi-benefici immediatamente come svantaggioso per sé.
Questo comportamento viene chiamato sindrome o fenomeno Nimby (Not In My Back Yard, tradotto Non nel mio giardino).

A partire dall’analisi dai dati raccolti ogni anno dall’Osservatorio Media Permanente del Nimby Forum, una delle principali fonti di ricerca in questo ambito a livello nazionale, è sorta nel Settore Comunicazione, informazione e documentazione dell’ARPAT la volontà di avviare una sorta di osservatorio interno sui singoli impianti toscani. L’osservazione parte dall’analisi della stampa locale e attinge anche ad altre fonti tra cui, in primis, i referenti dell’Ufficio relazioni con il pubblico di ARPAT presenti sul territorio.

Nel corso del 2013 il monitoraggio di queste situazioni è stato realizzato esclusivamente tramite l’analisi della stampa, mentre nel 2014 è stato effettuato un vero e proprio censimento, che ha avuto come fonti prioritarie la rassegna stampa, l’archivio esposti e segnalazioni di ARPAT, ma anche l’archivio dei ricorsi alla giustizia amministrativa, gestito dall’Ufficio legale ARPAT. Alcune informazioni sono state poi perfezionate e/o reperite tramite il web e l’Osservatorio nazionale del Nimby Forum.

La prima azione intrapresa è stata quella di stilare un elenco di impianti, progetti e infrastrutture che dalla lettura della stampa e delle segnalazioni di cittadini e comitati potevano essere classificate come “conflittuali” (in questo elenco sono confluiti sia impianti e infrastrutture in funzione che ipotesi progettuali). Poi sono stati individuati una serie di indicatori che potessero caratterizzare l’intensità delle controversie e a ciascun indicatore è stato assegnato un valore. La somma dei vari indicatori ha permesso di avere per ciascuna situazione un indice di conflittualità che ha determinato una classifica degli 83 casi censiti.

Andare alla notizia completa per visualizzare la tabella che riporta le 15 realtà con l’indice di conflittualità più alto.

Fonte: ARPAT

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