Batteri che aiutano, frontiera dei probiotici

La frontiera dei probiotici da integratori per i sani a veri e propri farmaci.

La frontiera dei probiotici da integratori per i sani a veri e propri farmaci.

I nuovi studi scientifici sul microbiota, l’insieme di batteri, miceti e virus che albergano nel nostro intestino, non possono che sorprendere. «Il microbiota intestinale è un vero e proprio organo – attacca Antonio Gasbarrini, responsabile dell’ unità operativa complessa di Medicina interna e Gastroenterologia del policlinico universitario Gemelli di Roma – pesa un chilo come il fegato ed è parte integrante dell’ organismo con effetti su tre grandi macroaree:
– diabete
– obesità
– malattie metaboliche
.

Il microbiota è il target, e viene influenzato dall’alimentazione, da alcune condizioni anatomiche, come l’ assenza di colecisti, da diabete, patologie tiroidee, dall’assunzione di alcuni farmaci, come gli antiacido».

La domanda resta la stessa e pone anche problemi di claim, ovvero le qualità che un p r o d o t t o p u ò vantare in etichetta. Sono da considerare farmaci o integratori? «In realtà spiega Lucio Capurso, primario emerito di Gastroenterologia e direttore generale dell’ Ifo di Roma, che ha organizzato il settimo congresso su “Probiotics, prebiotics & new food”, appena conclusosi a Roma- sono una via di mezzo, sostanze biologiche che hanno attività terapeutiche, dei bioterapeutici. Ci sono ricerche in tutto il mondo e quello che speriamo è di identificare, grazie anche alle nuove tecniche di laboratorio, come la meta-genomica e la metabolomica, i ceppi e poi le dosi giuste per intervenire e influire sull’ andamento di alcune malattie. Le indicazioni attuali sono una minima parte di quello che potranno fare ma se si pensa che ogni microbo ha un suo contenuto genico si intuiscono le prospettive che possono aprirsi.

Anche perché i microbi non stanno mica a dormire nel nostro organismo, anzi: metabolizzano gli alimenti producendo sostanze che fanno bene e anche male, interferiscono nella genesi del diabete 2, producono sostanze con attività antibiotiche come difesa verso i ceppi patogeni.

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La grande contraddizione è che – considerati degli integratori – sono stati chiesti i permessi per l’ accettazione di claim salutistici all’ Efsa, che si occupa di sicurezza degli alimenti ma richiede trial clinici come per i farmaci».

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