Caccia, in arrivo la legge che liberalizza la stagione venatoria.

Si apre un nuovo fronte polemico con le associazioni ambientaliste, già mobilitate per il progetto di legge in discussione al Senato, che prevede la licenza anche ai minorenni, meno sanzioni per il bracconaggio e uso di animali-esca.

Secondo quanto riferito da Virgilio Notizie, nessun limite temporale alle battute venatorie.Fucili in mano ai sedicenni. In arrivo una legge che regolamenta la caccia e che secondo quanto denunciato dalle associazioni ambientaliste rischia di creare u n Far West senza limiti.

A quanto pare consentito andare a caccia anche in periodi di affollamento urbano, oppure durante il periodo della migrazione dell’avifauna, nei periodi di fragilità biologica dei volatili: la fase di migrazione prenuziale e la fase di nidificazione. Senza contare anche la ventilata eliminazione della lista delle specie protette.

Infatti, sono allo studio della Camera dei Deputati, alcune proposte di modifica della legge 157/1992 sulla caccia, che è anche l’unica legge italiana che tutela la fauna selvatica. In commissione agricoltura un testo che offrirebbe la possibilità di ampliare la stagione venatori oltre i confini attuali che vanno dal primo settembre al 31 gennaio. Non si conosce ancora il testo ufficiale, ma dalle anticipazioni ci sono diverse zone d’ombra.

Ancora una volta – si legge sempre su Virgilio Notizie – l’Italia è sotto accusa perché permette di sparare agli animali molto e male. Già l’Unione europea aveva censurato il mancato divieto di cacciare specie protette come il fischione, la canapiglia, il mestolone. Su queste basi si potrebbe aprire un nuovo scontro, in considerazione del fatto che l’Europa ha fissato in modo da evitare lo sterminio dei migratori prima del momento della riproduzione.

Nel disegno di legge di recepimento della direttiva comunitaria è stato infatti inserito un emendamento firmato da due senatori del PDL (Valerio Carrara e Sergio Vetrella) che cancella i termini di riferimento della stagione venatoria aprendo le porte a deroghe per allungare il calendario. Tutto falso dicono i due senatori. “Le regioni avranno l’obbligo di rispettare la direttiva anche nella determinazione dei periodi di caccia previsti per le singole specie, da relazionare, sempre in base a quanto prescritto dall’Unione europea, alle altre problematiche ambientali comprese quelle dell’incidenza sulle produzioni agricole”. Dunque un semplice adeguamento alla normativa che viene da Bruxelles.

L’altra proposta di legge è quella del senatore del PDL Franco Orsi sul permesso di caccia a 16 anni e sulla cancellazione del concetto di “specie superprotetta” e liberalizzazione dei richiami vivi, proposta che in questi giorni muove i primi passi di un iter parlamentare presumibilmente non facile.

Il senatore Orsi difende la sua proposta spiegando che “l’Italia non è fatta solo di città, ma anche di campagne, dove la cultura venatori ha un valore positivo”. Le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra. Legambiente, WWF e Amici della Terra hanno congiuntamente dichiarato:”La proposta assemblata dal senatore Orsi, più che una riforma alla legge 157/92, è una lunga lista di illegittimità costituzionali, infrazioni alla norma comunitaria e concessioni a bracconieri e ultrà della doppietta, per un risultato finale irricevibile e irrazionale”.

(LG-FF)

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