Cassazione: è reato non dare i documenti al Capotreno

Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 38389 del 1 ottobre 2009, ha confermato la condanna nei confronti di una donna che si era rifiutata di dare i documenti al capotreno, che le contestava di non aver obliterato il biglietto.

Chi rifiuta di dare le proprie generalità al controllore o al capotreno commette un reato e rischia fino a un mese di carcere o fino a 206 euro di multa.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 38389 del 1 ottobre 2009, ha confermato la condanna nei confronti di una donna che si era rifiutata di dare i documenti al capotreno, che le contestava di non aver obliterato il biglietto.

La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che il controllore del treno deve considerarsi un “pubblico ufficiale” e che, pertanto, non ci si può rifiutare di fornire le generalità quando vengono richieste.
Nel caso, una signora che aveva dimenticato di timbrare il biglietto aveva anche rifiutato di fornire al capotreno il suo documento di identità.

Ne era scaturita una doppia sanzione.

In Cassazione la passaggera ha sostenuto che il capotreno non poteva considerarsi pubblico ufficiale vista la trasformazione delle ferrovie dello Stato in società per azioni.
Ha anche fatto anche rilevare che in ogni caso la consegna dei documenti era avvenuta davanti ad un agente della Polfer.

La Cassazione nella parte motiva della sentenza hanno ricordato che anche <>’.

Secondo la Cassazione, poco importa che la donna abbia esibito il suo documento all’agente della polfer.
Ciò, infatti, è avvenuto in un momento successivo all’iniziale rifiuto con la conseguenza che il reato previsto dall’articolo 651 del codice penale si era già consumato.

(Pa-Ra)

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