Il 2009 è passato facendo ricorso ai suoi tradizionali punti di forza: la non esasperazione del primato della finanza sulleconomia reale, il forte aggancio delle banche al territorio, la molecolare presenza di piccole aziende, lelasticità e la protezione del mercato del lavoro, i risparmi e il sostegno delle famiglie. Ci hanno protetti, insomma, proprio quelle dinamiche che molti hanno sempre considerato repressive. Ma la vitale resistenza alla pressione degli eventi potrebbe non bastare più: se nei primi mesi del 2010 i mercati mondiali non ripartissero, se alcune filiere essenziali per lindustria italiana non riprendessero lena, se non fossimo capaci di andar da soli avverte il Censis il ricorso alladattamento potrebbe non essere più sufficiente. E, accanto a un cauto ottimismo, un podi stanchezza comincia a circolare.
In questa società che tende a replicare i suoi meccanismi, comunque, secondo il Censis qualcosa sta cambiando: dalla ristrutturazione di un terziario che negli anni era diventato ipertrofico, al protagonismo crescente del mondo dellimpresa, sempre più luogo di leadership. Con i rischi che ciò comporta: Chi governerà un Paese che lasci le redini allimpresa? si è chiesto il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita il quale ha poi aggiunto Siamo prigionieri dellopinione che si nutre del sovraffollamento mediatico. Spesso è lopinione che crea il fatto e si discute sulle opinioni e sui commenti delle opinioni. Un opinionismo che spesso diventa retroscenismo e poi gossip. Il Paese e il governo si reggono sul sondaggio dopinione. Quello che bisogna fare ha suggerito De Rita
è recuperare la dimensione collettiva persa in questi anni di soggettività e personalismo esasperato. Insomma, dobbiamo ricominciare a vivere collettivamente e a pensare agli interessi di tutti, a partire dal basso, dal condominio e dal quartiere, fino al sindacato, al partito, allassociazionismo.
Il Rapporto è suddiviso in vari capitoli che partendo dalle considerazioni generali, analizzano La società Italiana al 2009, i Processi formativi, Lavoro, professionalità,rappresentanze, Il sistema del welfare, Territorio e reti, I soggetti economici dello sviluppo, Comunicazione e media, Governo pubblico e Sicurezza e cittadinanza.
Insomma, giunto alla quarantatreesima edizione, il Rapporto Censis affronta lanalisi e linterpretazione dei più significativi fenomeni socioeconomici del Paese. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come quella italiana sia una società replicante, che di fronte alla crisi ha riproposto il tradizionale modello adattativi-reattivo. Al tempo stesso, si segnalano quattro grandi processi di trasformazione: la complessa ristrutturazione del terziario, il protagonismo del mondo delle imprese, il ritorno agli interessi agiti rispetto alle opinioni, il silenzioso sfarinamento del lungo ciclo dellindividualismo fai da te.
Nella seconda parte, La Società italiana al 2009, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dellanno: i soggetti privati sul filo della crisi, limpoverimento della dimensione pubblica, la centralità della variabile tempo. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza.
(LG-FF)