CENSIS-Presentato il 43esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese.

Il 4 dicembre scorso, è stato presentato presso la sede del CNEL a Roma da Giuseppe Roma e Giuseppe De Rita, il Rapporto annuale 2009 del CENSIS sulla situazione sociale del Paese dal quale emerge,fra l’altro, che solo il 2,2% dei contribuenti dichiara di guadagnare oltre 70mila euro e che il 30% delle famiglie italiane non arriva alla fine del mese.

Il Rapporto 2009 del Censis fotografa,impietosamente, un’Italia che ha solo il 2,2% della popolazione che dichiara di guadagnare oltre 70mila euro. Un “paesone” tutto famiglia e piccole-medie imprese, che ha retto all’onda d’urto della recessione mondiale meglio di quanto ci si aspettasse, ma vive in affanno, anzi “in apnea” in attesa della fine della crisi.
Il 2009 è passato facendo ricorso ai suoi tradizionali punti di forza: la non esasperazione del primato della finanza sull’economia reale, il forte aggancio delle banche al territorio, la molecolare presenza di piccole aziende, l’elasticità e la protezione del mercato del lavoro, i risparmi e il sostegno delle famiglie. Ci hanno protetti, insomma, proprio quelle dinamiche che molti hanno sempre considerato repressive. Ma “la vitale resistenza alla pressione degli eventi” potrebbe non bastare più: se nei primi mesi del 2010 i mercati mondiali non ripartissero, se alcune filiere essenziali per l’industria italiana non riprendessero lena, se non fossimo capaci di andar da soli – avverte il Censis – il ricorso all’adattamento potrebbe non essere più sufficiente. E, accanto a un cauto ottimismo, un po’di stanchezza comincia a circolare.

In questa società che tende a replicare i suoi meccanismi, comunque, secondo il Censis qualcosa sta cambiando: dalla ristrutturazione di un terziario che negli anni era diventato ipertrofico, al protagonismo crescente del mondo dell’impresa, sempre più luogo di leadership. Con i rischi che ciò comporta: “Chi governerà un Paese che lasci le redini all’impresa?” si è chiesto il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita il quale ha poi aggiunto “Siamo prigionieri dell’opinione che si nutre del sovraffollamento mediatico. Spesso è l’opinione che crea il fatto e si discute sulle opinioni e sui commenti delle opinioni. Un opinionismo che spesso diventa retroscenismo e poi gossip. Il Paese e il governo si reggono sul sondaggio d’opinione”. Quello che bisogna fare – ha suggerito De Rita –
“è recuperare la dimensione collettiva” persa in questi anni di soggettività e personalismo esasperato. Insomma, dobbiamo ricominciare a vivere collettivamente e a pensare agli interessi di tutti, a partire dal basso, dal condominio e dal quartiere, fino al sindacato, al partito, all’associazionismo.

Il Rapporto è suddiviso in vari capitoli che partendo dalle considerazioni generali, analizzano “La società Italiana al 2009”, i “Processi formativi”, “ Lavoro, professionalità,rappresentanze”, “Il sistema del welfare”, “Territorio e reti”, “I soggetti economici dello sviluppo”, “Comunicazione e media”, “Governo pubblico” e “Sicurezza e cittadinanza”.
Insomma, giunto alla quarantatreesima edizione, il Rapporto Censis affronta l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socioeconomici del Paese. Le “Considerazioni generali” introducono il Rapporto sottolineando come quella italiana sia una società replicante, che di fronte alla crisi ha riproposto il tradizionale modello adattativi-reattivo. Al tempo stesso, si segnalano quattro grandi processi di trasformazione: la complessa ristrutturazione del terziario, il protagonismo del mondo delle imprese, il ritorno agli interessi agiti rispetto alle opinioni, il silenzioso sfarinamento del lungo ciclo dell’individualismo “fai da te”.

Nella seconda parte, La Società italiana al 2009, vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno: i soggetti privati sul filo della crisi, l’impoverimento della dimensione pubblica, la centralità della variabile tempo. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza.

(LG-FF)

Fonte: CENSIS

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