Cento manichini monchi, in tuta da operaio, per ricordare il dramma dello morti sul lavoro: dal 25 al 28 marzo l’ormai celebre istallazione di Gianfranco Angelico Benvenuti “100 sogni morti sul lavoro” è visibile, a Roma, sulla Scalinata del Vignola. L’opera – che ha già “girato” alcune tra le più importanti piazze italiane – è stata voluta in occasione della V Giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri edili, prevista per giovedì 27 marzo: l’evento è promosso da Federarchitetti, con l’adesione del Presidenza della Repubblica e il patrocinio del presidente del Consiglio dei ministri, del Consiglio nazionale degli architetti, della Camera dei deputati, del Senato della repubblica, di Inarcassa e dell’Inail.
Le tute da operaio “incise” nel cuore del Campidoglio. Le cento tute da lavoro – abiti al vento, stoffa vuota priva di carne e sangue – rappresentano, con un simbolismo di grande impatto, i sogni spezzati di quanti hanno perso la vita sul lavoro. Uomini e donne spesso relegati nell’anonimato, negati della propria identità e spogliati, all’improvviso, di tutto: passato, presente e futuro. La grande installazione, tuttavia, non vuole solo commemorare le vittime innocenti, ma anche sollecitare la possibilità di un domani dove il lavoro non abbia più nulla a che fare con la morte e la malattia. Proprio per l’insieme di questi significati Federarchitetti ha voluto che l’opera sia parte integrante della Giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri edili, evento che – oltre a Roma – si svolgerà contemporaneamente in altre undici città italiane (Milano, Parma, Rimini, Pisa, L’Aquila-Avezzano, Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Catania).
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