Il focus “La Contrattazione di secondo livello al tempo del COVID-19”, realizzato dall’Osservatorio area contrattazione CGIL e Fondazione Di Vittorio, pone il lavoro agile insieme alla salute e alla sicurezza dei lavoratori come nuova frontiera della contrattazione aziendale e al centro dell’intensa attività negoziale di questi mesi tra sindacati e aziende.
Il lavoro agile si è imposto come nuova frontiera della contrattazione aziendale insieme alla salute e alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, temi al centro dell’intensa attività negoziale di questi mesi tra sindacati e aziende per fronteggiare l’emergenza coronavirus nei luoghi di lavoro. È quanto è emerso dall’iniziativa “La contrattazione aziendale ai tempi del Covid-19”, del 10 febbraio 2021, promossa dalla CGIL e trasmessa su Collettiva.it.
Nel focus “La Contrattazione di secondo livello al tempo del COVID-19” realizzato dall’Osservatorio area contrattazione CGIL e Fondazione Di Vittorio, nel quale si analizzano 326 intese firmate per la maggior parte tra marzo e settembre 2020, emerge uno spaccato ampio, anche se non esaustivo, di tutti gli accordi della fase emergenziale. Del totale di quelli censiti, 216 sono aziendali, sottoscritti da 154 imprese, per lo più grandi gruppi industriali del manifatturiero (meccanico e chimico). La contrattazione è ovviamente quasi tutta incentrata sul tema della sicurezza e della salute (55%) e delle relazioni sindacali in un’ottica di partecipazione (60%). A seguire l’organizzazione del lavoro, con interventi volti al distanziamento individuale (53%) e alla contrattazione dello smart working (41%). Il 46% degli accordi è focalizzato poi sull’orario di lavoro, rimodulato in base alle misure di prevenzione.
Sono 111 i Protocolli esaminati, sottoscritti in esecuzione dei due Interconfederali del 13 marzo e del 24 aprile, che per primi hanno delineato le linee-guida per il contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro.
Nel Focus vengono inoltre analizzati sette casi studio di diversi comparti: Tim, Istat, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ast, Amazon, Gucci, Isa Spa. Esperienze contrattuali specifiche che restituiscono una chiave di lettura qualitativa dell’attività negoziale svolta.
Come ha reagito la contrattazione aziendale di fronte allo stress test dell’emergenza sanitaria?
Per il responsabile dell’area Contrattazione e Mercato del Lavoro della CGIL, Cristian Sesena “Il sindacato ha saputo gestire una fase critica adottando soluzioni spesso innovative. Relazioni industriali votate alla partecipazione attiva dei delegati, attenzione agli aspetti formativi, volontà nel governare i processi di trasformazione a partire dalla ‘domiciliarizzazione’ forzata delle attività lavorative, sono aspetti caratteristici di questa stagione inedita che certamente contraddistingueranno l’attività negoziale della CGIL nei prossimi difficili mesi che ci attendono”.
Per la segretaria confederale della CGIL Tania Scacchetti “Questi ultimi mesi non ci consegnano un risultato meramente difensivo, nonostante la nostra attività si sia dovuta piegare anche alla difesa dell’esistente. Accanto alla salvaguardia dei posti di lavoro e alla contrattazione degli ammortizzatori – sottolinea – la nostra azione negoziale è stata capace di indicare nuovi terreni di protagonismo nella contrattazione di secondo livello, decisivi per la tutela della salute e della sicurezza e per governare un cambiamento che sappiamo avrà un forte impatto anche nel prossimo futuro”.
Fonte: CGIL
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