Cittadinanzattiva – Ottavo Rapporto sulle “Politiche della cronicità”.

Il Coordinamento nazionale associazioni malati cronici di Cittadinanzattiva (www.cittadinanzattiva.it) ha presentato giovedì 12 febbraio “Il prezzo dei diritti”, ottavo Rapporto sulle “politiche della cronicità” (Roma, Centro Congressi Frentani).

Il Rapporto, hanno spiegato i responsabili, “s’inserisce in un momento di particolare difficoltà politico economica nazionale e internazionale, che stà determinando profonde ricadute nella spesa pubblica e, quindi, nell’assistenza socio sanitaria, all’interno della quale concetti fondamentali come la territorialità delle cure, la continuità assistenziale o le cure primarie potrebbero subire ulteriori limitazioni nella loro applicazione”.

Alla presentazione è stato arlato, tra l’altro, “delle difficoltà di accesso dei cittadini/pazienti affetti da patologie croniche e rare alle prestazioni socio-sanitarie”, chiedendo di “definire e correggere le priorità d’intervento delle politiche sanitarie regionali, nazionali ed europee, per un diritto alla salute effettivo ed economicamente sostenibile”.

Il Rapporto – di cui riportiamo una sintesi nel link – sottolinea che i malati cronici pagano cari i costi delle carenze pubbliche: ogni mese spendono 1.760 euro tra farmaci, protesi e badante e per altre spese private. I costi legati alla badante, quindi al supporto assistenziale, sono più pesanti: ammontano a 986 euro. Per i farmaci indispensabili e insostituibili si spende circa 420 euro e quasi 300 euro per i farmaci che prevengono le complicanze.

Secondo gli ultimi dati Istat 2008 è il 39,2% dei residenti in Italia a soffrire di almeno una patologia cronica e il 20,5% è addirittura affetto da due o più malattie croniche. Ovviamente il numero più alto di malati lo troviamo nella fascia anziana della popolazione: l’86,9% degli ultrasessantancinquenni soffre almeno di una malattia cronica e il 68,3% di due o più. E’ l’artrosi/artrite la malattia più diffusa (17,9%), seguono ipertensione (15,8%), malattie allergiche (10,6%), osteoporosi (7,3%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,4%) e diabete (4%). Sono 284 le malattia rare che in Italia hanno avuto un riconoscimento formale e le stime ci dicono che circa 30 milioni di cittadini sono affetti da patologie rare nell’Unione europea.

Il maggior problema per i malati cronici italiani – si legge nel Rapporto – è l’accesso alle cure, che è uno dei 14 diritti stabiliti dalla Carta dei diritti dei malati promossa da Cittadinanzattiva e riconosciuta dal Comitato Economico e Sociale Europeo.

Dunque le difficoltà di accesso ai servizi socio sanitari coinvolgono circa 24 milioni di italiani: quasi il 57% delle associazioni afferma che il diritto all’accesso è per nulla o poco rispettato, il 40% dice che lo è parzialmente e soltanto il 3% afferma che esso è totalmente rispettato. Per l’83% queste difficoltà di accesso alle cure si traducono nell’aumento dei costi privati (“Il prezzo dei diritti”), per l’80% aumentano le complicanze della malattia e ben il 70% denuncia un conseguente peggioramento dello stato di salute.

Il testo integrale del Rapporto può essere scaricato da www.cittadinanzattiva.it

(LG-FF)

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