Per il Segretario Generale CGIL, Susanna Camusso, la riforma del CNEL approvata dal Consiglio dei ministri è “un ulteriore atto di ritorsione contro le parti sociali che non intendono arrendersi alle politiche del governo e alle sue prevaricazioni”
Confidustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative, Abi, Ania, Coldiretti, CGIL, CISL, UIL e UGL ora attendono il parere del Consiglio di Stato e spiegano, nella lettera, che la condivisa riduzione del numero dei Consiglieri del CNEL deve avvenire “nella stessa proporzione su tutte le attuali componenti” e non “a vantaggio di rappresentanti di nomina politica rispetto ai membri previsti ai sensi dell’art. 99 della Carta Costituzionale”.
Il provvedimento varato dall’esecutivo, secondo il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, è un ulteriore atto di ritorsione contro le parti sociali che non intendono arrendersi alle politiche del governo e alle sue prevaricazioni.
E’ l’ennesimo uso privatistico di una istituzione costituita attraverso un articolo della Carta costituzionale. E’ sempre più evidente l’illegittimità costituzionale di quello che sta facendo questo Governo: faremo sentire e far valere le nostre ragioni durante l’iter di questo provvedimento e, se fosse necessario, anche dopo, conclude Camusso.