CNR, variazioni meteorologiche e conseguenze sull’inquinamento

La porta dell’Atlantico attraverso la quale passano nel Mediterraneo le perturbazioni tipiche dell’autunno-inverno, finora chiusa dall’anticiclone, con l’inizio del 2016 si è riaperta determinando condizioni meteorologiche più consone al periodo. Questo cambiamento porterà alcuni benefici fra cui il recupero del forte deficit idrico e attraverso l’azione combinata delle piogge e del vento, la rimozione e il conseguente calo nel livello degli inquinanti e delle polveri sottili nelle città.

La porta dell’Atlantico attraverso la quale passano nel Mediterraneo le perturbazioni tipiche dell’autunno-inverno, finora chiusa dall’anticiclone, con l’inizio del 2016 si è finalmente riaperta. Questa condizione, insieme con un leggero indebolimento del Vortice Polare, determina il ritorno del maltempo nord-atlantico, dando condizioni meteorologiche più consone al periodo.

Il tempo su gran parte della penisola sarà caratterizzato, in questi primi giorni del 2016, da una fase atmosferica instabile con una serie di perturbazioni in transito da ovest verso est e conseguente maltempo con pioggia e, soprattutto, con il ritorno della neve sulle Alpi e sull’Appennino. Questo cambiamento porterà alcuni benefici fra cui il recupero del forte deficit idrico, il ritorno a paesaggi montani più tipici della stagione e soprattutto, attraverso l’azione combinata delle piogge e del vento, la rimozione e il conseguente calo nel livello degli inquinanti e delle polveri sottili nelle città.

L’apertura di questo canale preferenziale per l’ingresso delle perturbazioni verso il Mediterraneo porterà peggioramenti e le precipitazioni coinvolgeranno anche le regioni del Centro-Sud, con nevicate in montagna.

Per il momento la situazione assomiglia di più alla ripresa di un autunno, decisamente in ritardo, che all’arrivo di un inverno. Infatti l’aria gelida è arrivata sull’Europa Orientale portando per esempio a Mosca temperature più tipiche dell’inverno russo, ma il freddo ha coinvolto l’Italia solo in parte e al momento non si intravedono all’orizzonte decise irruzioni di aria fredda di origine polare per lo meno fino alla metà di gennaio.

Naturalmente queste situazioni meteorologiche molto dinamiche ed instabili dovranno essere monitorate e seguite con attenzione per valutare tutte le possibili conseguenze sull’orografia piuttosto complessa del nostro territorio.

Fonte: CNR

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