Commissione europea: più chiarezza nell’efficienza energetica

La Commissione europea, nell’ambito della sua strategia dell’Unione dell’energia lanciata nel febbraio 2015, ha recentemente proposto una revisione delle norme che disciplinano l’etichettatura dell’efficienza energetica. Propone un’unica etichetta energetica con scala da A a G e una banca dati digitale per i prodotti.

Per dare ai consumatori un’indicazione più chiara dell’efficienza energetica dei prodotti, attualmente classificati in modi diversi (secondo scale da A a G, da A+++ a D, ecc.), e per indurre produttori e dettaglianti ad una più rigorosa osservanza delle regole, la Commissione europea propone di rivedere il sistema di etichettatura energetica introducendo:

– un’unica scala per l’etichettatura energetica, da A a G. La Commissione propone di ripristinare la scala da A a G, già ben nota ai consumatori e di efficacia ormai comprovata, e di riscalare le etichette esistenti;

una banca dati digitale per i nuovi prodotti efficienti. La Commissione propone che tutti i prodotti immessi sul mercato dell’UE siano registrati in una banca dati online, per migliorare la trasparenza e agevolare la vigilanza del mercato da parte delle autorità nazionali.

La proposta è in linea con il principio “l’efficienza energetica al primo posto” iscritto nella strategia dell’Unione dell’energia, che intende rendere il sistema energetico dell’UE più sostenibile grazie alle scelte informate dei consumatori.

L’etichetta energetica dell’UE ha dato ottima prova di sé sin dal 1995: l’85% dei consumatori europei se ne serve nelle decisioni d’acquisto. Ha anche stimolato l’innovazione industriale, con il risultato che oggi molti prodotti figurano tra le classi più elevate (A+++, A++, A+), mentre la maggior parte delle altre classi è addirittura vuota (in alcuni casi persino la classe A). Eppure questo risultato estremamente positivo paradossalmente ha reso difficile ai consumatori riconoscere i prodotti più efficienti: molti infatti pensano che il prodotto di classe A+ appena acquistato sia il più efficiente sul mercato, mentre in alcuni casi è uno dei meno efficienti.

Per agevolare la comprensione e il confronto tra i prodotti la Commissione europea propone un’unica etichetta energetica con scala da A a G. I consumatori saranno stimolati a comprare i prodotti più efficienti e il consumo diminuirà di conseguenza, con incidenze positive sulla fattura energetica.

Secondo le stime, il 10-25% dei prodotti sul mercato non è conforme ai requisiti di etichettatura energetica e circa il 10% del risparmio energetico previsto va perso proprio per questa non conformità. Ciò è dovuto almeno in parte all’insufficienza dei controlli svolti dalle autorità nazionali di vigilanza del mercato.

Per rafforzare tali controlli di conformità, la Commissione propone una banca dati in cui fabbricanti e importatori registreranno i prodotti, caricando informazioni già obbligatorie in base alle vigenti norme dell’UE. In questo modo le informazioni essenziali sulla conformità del prodotto saranno retroattivamente a disposizione delle autorità garanti dell’applicazione delle regole negli Stati membri, evitando loro di perder tempo ed energia per ottenere queste informazioni dagli operatori economici.

La banca dati metterà le informazioni sull’etichettatura e sui prodotti chiave anche a disposizione di consumatori e distributori e agevolerà la digitalizzazione dell’etichetta energetica.

Una volta approvata dai colegislatori, la proposta della Commissione sarà applicata come segue:

– i prodotti già disponibili sul mercato saranno venduti come prima
– i nuovi prodotti saranno venduti con la nuova scala energetica. Le vecchie etichette, ad esempio quelle con scala da A+ a A+++ saranno eliminate dai dettaglianti
– i produttori registreranno i loro prodotti; Le informazioni saranno accessibili alle autorità degli Stati membri al fine di agevolare i controlli di conformità e aumentare la trasparenza.
– i consumatori saranno informati mediante campagne d’informazione specifiche curate dagli Stati membri in collaborazione con i dettaglianti.

Si prevede che il nuovo sistema produca un risparmio energetico supplementare pari al consumo annuale dei Paesi baltici messi insieme (ossia 200 TWh all’anno nel 2030).

Fonte: ARPAT

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