Comuni Ricicloni 2017, l’iniziativa di Legambiente è giunta alla ventiquattresima edizione

Ancora notevole il divario tra nord e sud Italia. Milano è la prima città ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata. Il dossier “Comuni Ricicloni 2017” di Legambiente fotografa la gestione dei rifiuti in Italia.

3milioni 276mila cittadini Rifiuti Free per 486 comuni premiati. Comuni Ricicloni 2017 premia il contenimento della produzione di rifiuti selezionando solo i comuni che producono meno di 75 kg. di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno, e se il numero dei municipi premiati scende rispetto allo scorso anno (da 525 a 486), soprattutto a causa della fusione tra comuni di piccole dimensioni avvenuta ad inizio 2016 e del mancato invio dei dati utili alla classifica da parte dei comuni campani (che passano infatti da 50 a 21), in compenso, aumentano i cittadini Rifiuti Free, passando da quasi 3milioni a 3milioni e 276mila, dimostrando che è aumentata la taglia dei municipi impegnati sul fronte della riduzione del secco indifferenziato.

Il rapporto 2017 conferma le annose differenze tra i sistemi di gestione dei rifiuti urbani operativi nel Nord Italia e quelli del Centro-Sud. Quest’anno l’82% dei Comuni Rifiuti Free sono nel settentrione, i restanti li troviamo per il 10% al Sud e circa per l’8% al Centro. In particolare, al Nord, aumentano i comuni lombardi che passano dai 76 Rifiuti Free dello scorso anno agli attuali 90 di cui, ben 20, oltre i 10mila abitanti; e quelli trentini (+5). Stabili Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Assente, di nuovo, la Valle d’Aosta, mentre il Piemonte piazza il suo primo Rifiuti Free oltre i 10mila abitanti: Cossato. La classifica per distribuzione di Comuni Rifiuti Free vede in testa il Veneto (29,2% di Comuni liberi dai rifiuti sul totale regionale), seguita da Friuli Venezia Giulia (27,8%) e Trentino Alto Adige (18,7%).

Ai tre capoluoghi “liberi dai rifiuti” dello scorso anno (Pordenone, Treviso e Belluno) si aggiunge il Comune di Trento (con 130mila abitanti).

Nel rapporto presentato aumentano nel complesso i comuni di una certa dimensione che contengono la produzione di rifiuto indifferenziato: troviamo Carpi, in Emilia Romagna con ben 71mila abitanti, poi Cassano Magnago, Tradate e Suzzara, tutti con più di 20mila abitanti in Lombardia e cinque comuni toscani tra cui Empoli (FI) con 54mila abitanti e Capannori (LU) con 46mila. Dieci comuni di medie dimensioni anche in Veneto e uno (Pergine Valsugana) in Trentino.

Poche novità al Centro, con tre comuni in più rispetto allo scorso anno nel Lazio, la ricomparsa al Sud del comune di San Michele di Ganzaria in Sicilia e il calo sostanzioso in Abruzzo che passa da 12 a 5 realtà presenti nelle classifiche. Per il resto, escludendo l’assenza di un buon numero di comuni della Campania, si riconferma il trend del passato, compresa purtroppo l’assenza della Puglia.

Il sistema di gestione dei rifiuti consortile consolida la propria validità garantendo servizi omogenei su tutto il territorio servito. I numeri confermano che uniti è meglio: l’83% dei Comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato, infatti, fa parte di un consorzio o di una comunità montana. A caratterizzare i vincitori di Comuni Ricicloni 2017 oltre all’appartenenza a un Consorzio, anche l’introduzione di un sistema di tariffazione basato sulla quantità di rifiuto prodotto: sono infatti ben 247 i comuni che hanno optato per la tariffa puntuale e 95 per quella normalizzata, a testimoniare che le politiche di riduzione ottengono migliori risultati quando associate a sistemi incentivanti.

Approfondimenti

Precedente

Prossimo