Condizioni di lavoro: gli italiani i meno soddisfatti

La nuova ricerca della Fondazione per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, presentata nella sua quarta edizione martedì 5 dicembre 2006,rivela che tra i lavoratori italiani sono i meno soddisfatti delle loro condizioni di lavoro rispetto alla media dei lavoratori europei.

Questi sono i primi risultati della quarta indagine europea sulle condizioni di lavoro in Italia: oltre un lavoratore su due afferma che le proprie capacità professionali corrispondono pienamente alle sue mansioni sul lavoro, ma solo un lavoratore su cinque si è visto offrire una formazione sulle competenze professionali nei 12 mesi precedenti.
La nuova ricerca della Fondazione per il miglioramento delle condizioni di vit e di lavoro rivela che tra i lavoratori italiani il sintomo sanitario più comune associato al lavoro è lo stress. I lavoratori italiani si lamentano di sintomi sanitari legati al lavoro (mal di schiena, cefalee, affaticamento generale) analogamente lle media dei loro colleghi nei 25 paesi dell’ Unione europea, ma un numero significativamente più elevato di lavoratori italiani (27%), rispetto al resto dell’ Europa (22%), menziona lo stress quale sintomo sanitario principale connesso al lavoro.
L’ indagine rappresentativa punt i riflettori anche sulle prassi lavorative in quanto un lavoratore su due (51%) godrebbe di sostegno e assistenza da parte dei colleghi rispetto ai due lavoratori su tre (67%) nel resto dell’ Europa. L’ assistenza da parte di un superiore gerarchico è ancora peggiore, il 34% rispetto al 56% per l’ Ue-25. Ciò si riflette anche ai livelli comparativamente bassi di lavoro in gruppo sui luoghi di lavoro italiani; solo quattro lavoratori italiani su dieci (39%) riferiscono che il loro lavoro comporta una costante collaborazione di gruppo, rispetto ad una media di oltre cinque lavoratori su dieci (55%) nei rimanenti paesi dell’ Unione europea a 25.ù
Una nota positiva si registra invece quando la relazione rivela che, in Italia, le restrizioni per i fumatori sul luogo di lavoro sono risultate efficaci. Unitamente agli altri paesi europei nei cui luoghi di lavoro il fumo è stato bandito o limitato negli anni recenti (ad esempio, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia) l’ Italia presenta uno dei paesi più bassi di esposizione al fumo passivo sul luogo di lavoro, il 9% rispetto ad una media del 20% per l’ Ue-25.
Le indagini europee sulle condizioni di lavoro della Fondazione, che si effettuano ogni cinque anni, forniscono uno sguardo valido nelle questioni di qualità del lavoro dal 1990. La quarta indagine presenta i punti di vista dei lavoratori su una vasta gamma di argomenti, comprendenti l’ organizzazione del lavoro, gli orari di lavoro, le pari opportunità, la formazione, la salute, il benessere e la soddisfazione del lavoro. Le interviste sono state svolte alla fine del 2005 con la partecipazione di circa 30.000 lavoratori in 31 paesi (l’Ue-25, i due paesi candidati all’ adesione, Bulgari e Romania, nonché Croazia, Norvegia, Svizzera e Turchia).

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