Conferenza a Washington in difesa degli oceani

La conferenza Our Ocean 2016, che si è tenuta a Washington D.C. nei giorni 15-16 settembre 2016, ha avuto come obiettivo la protezione degli oceani, minacciati dall’eccessivo sforzo di pesca, dalla pesca illegale, dall’aumento della temperatura superficiale, dall’innalzamento del livello del mare, dall’acidificazione, dalla contaminazione e dai rifiuti e, in particolare, da plastiche e microplastiche.

La conferenza Our Ocean 2016, si è tenuta a Washington D.C. nei giorni 15-16 settembre. Organizzata e voluta dal Segretario di Stato John Kerry e tenutasi presso il Dipartimento di Stato, la conferenza ha visto la partecipazione di ministri di svariati Paesi, rappresentanti governativi, scienziati, organizzazioni non-governative, e fondazioni schierate nella difesa degli Oceani.
Alla conferenza hanno partecipato il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, oltre a John Kerry, molti ministri di paesi di tutti i continenti, il Commissario Europeo Karmenu Vella. La conferenza ha avuto anche l’attore Leonardo Di Caprio come testimonial e presidente di una fondazione che sta devolvendo ingenti somme alla protezione dei mari e oceani.
Per l’Italia hanno partecipato il direttore generale della Divisione pesca del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dr. Riccardo Rigillo, per la ricerca il Direttore del Dipartimento terra e ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche, Enrico Brugnoli.

Il meeting ha creato una forte convergenza verso la protezione degli oceani, minacciati dall’eccessivo sforzo di pesca, dalla pesca illegale, dall’aumento della temperatura superficiale, dall’innalzamento del livello del mare, dall’acidificazione, dalla contaminazione e dai rifiuti e, in particolare, da plastiche e microplastiche.

I partecipanti hanno annunciato l’avvio di 136 nuove iniziative di conservazione marina e protezione per un valore di oltre 5.24 miliardi di dollari, oltre a impegni sulla protezione per una superficie marina di circa 4 milioni di kilometri quadrati.
Alla luce di questi esiti, le tre conferenze partite nel 2014 hanno generato impegni per 9.2 miliardi di dollari e provvedimenti di protezione per 9.9 milioni di Km2, un area pari a quella degli Stati Uniti d’America.
L’Italia ha aderito a Safe Ocean Network e si è impegnata nel controllo della pesca e nella lotta alla pesca illegale e nella regolamentazione della pesca al pescespada, con l’adozione di misure stringenti contro la pesca illegale.

Fonte: CNR

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