Un articolo del decreto “Sblocca Italia” prevede la possibilità di trasferire il rifiuto solido urbano da una regione all’altra attraverso un sistema che prevede una rete nazionale. L’argomento sarà affrontato in una prossima Conferenza delle Regioni in vista di un’Audizione parlamentare.
Comunque critico l’assessore della Lombardia: “Noi non accetteremo che arrivino rifiuti da altre Regioni. Piuttosto boicottiamo gli impianti – ha detto l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia – L’articolo 35 dice che chi non ha fatto il proprio dovere mettendo a posto il ciclo dei rifiuti potra’ avvalersi degli impianti di altre regioni. E’ una cosa che non sta ne’ in cielo ne’ in terra”. Anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, è contrario al provvedimento: “Il mio no a qualsiasi ipotesi di arrivo di rifiuti indistinti da altre regioni è chiaro e netto. Lo è stato in passato a fronte di altre analoghe ipotesi, lo è anche oggi”. “L’autosufficienza nella gestione della risorsa rifiuti dev’essere un obiettivo prioritario, seriamente perseguito da tutte le regioni – aggiunge Zaia – non un optional. Quanto vuole introdurre il governo con questo decreto cerca di scaricare nuovamente sulle regioni che hanno fatto molto, soprattutto in termini di raccolta differenziata, i problemi di quelle che non hanno saputo attuare politiche efficaci in questo settore”. “Ma il Veneto – ribadisce Zaia – non è più disposto a pagare per le carenze di altri”. Invece il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, spiega che “l’utilizzo dei rifiuti è legato all’energia e l’energia è qualcosa che riguarda il perimetro nazionale. Sono questioni che non si possono regionalizzare o provincializzare. E poi mi chiedo: perchè i rifiuti solidi urbani non possono essere trasferiti mentre quelli tossici e nocivii si’?”. Chiamparino getta acqua sul fuoco in merito ad un possibile intervento della Consulta sull’articolo 35 del decreto Sblocca Italia che prevede l’obbligo degli impianti di trattamento di smaltire i rifiuti che provengono da tutta Italia: “Nessuno ne ha parlato. Ci sono alcune questioni che solleveremo cercando soluzioni possibili”, ribadisce Chiamparino.
Quindi Caldoro aggiunge: “Quanto ai rifiuti solidi urbani, invece, l’Europa dice che vanno regionalizzati ma per ragioni economiche e non ambientali. Per questo, ritengo che questa gestione debba essere nazionale. Hanno ragione alcune Regioni a dire che questo passaggio deve essere graduale e che, eventualmente, la compensazione debba essere pagata”.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, afferma che “c’è una sorta di anticipazione della riforma del Titolo V della Costituzione in tema di energia”. Per Pittella “E’ un tema politico significativo nel rapporto tra Regioni e Governo al quale le Regioni non vogliono sottrarsi: sono materie come l’energia che non possono non stare in capo allo Stato ma dobbiamo costruire i giusti equilibri tra consumo del territorio, utilizzo di tecnologie e rapporto con i cittadini che hanno sempre avuto un impatto non favorevole con i termovalorizzatori”.