Continua la pubblicizzazione e la realizzazione di corsi e convegni con crediti in materia di sicurezza sul lavoro in totale violazione delle norme vigenti

Associazione Ambiente e Lavoro chiede maggiori controlli su queste evidenti e ostentate violazioni della norma ma, soprattutto, si augura una maggiore attenzione e una aumentata sensibilità di tutti i soggetti coinvolti al fine di contrastare questi fenomeni irregolari e deleteri per l’intero sistema che si pone l’obiettivo di migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Si rileva continuamente che Società private ed Enti non autorizzati organizzano e propongono corsi, convegni e seminari con rilascio di crediti formativi per RSPP e ASPP sulla base di accordi “estemporanei” con soggetti formatori legittimati.
Ciò avviene in totale violazione di quanto previsto dalla normativa che stabilisce che possono erogare formazione per conto di associazioni datoriali e sindacali nonché per conto di organismi paritetici solamente “strutture formative di loro diretta ed esclusiva emanazione”.
Inoltre, il nuovo Accordo Stato Regioni prescrive espressamente che questi soggetti (di diretta ed esclusiva emanazione) debbano essere ACCREDITATI attraverso il sistema di accreditamento regionale.
Si ricorda a tale proposito che l’accreditamento regionale consente di svolgere formazione SOLO nella Regione dove è avvenuto l’accreditamento.
Per questo motivo appare ancor più sorprendente constatare come anche in occasioni di manifestazioni fieristiche dilaghino i convegni con crediti per l’aggiornamento di RSPP (ASPP, CSP/CSE e FORMATORI) erogati da soggetti privati non legittimati oppure da soggetti accreditati in Regioni diverse da quella dove si svolgono le manifestazioni.
Incredibile pensare che ciò avvenga in assenza di controlli efficaci e, soprattutto, che queste continue violazioni vengano addirittura pubblicizzate su siti e brochure varie.
I professionisti che frequentano corsi o convegni realizzati con queste modalità acquisiscono crediti non conformi alla normativa di riferimento e, quindi, non validi per continuare a esercitare la loro funzione.
Questa situazione mette in serio pericolo anche i datori di lavoro che, in caso di evento infortunistico o anche solamente in occasione di richieste degli organi di vigilanza, non possono dimostrare il corretto possesso dei requisiti per il loro RSPP nominato e, quindi, l’azienda risulta di fatto sprovvista di questa figura obbligatoria.
L’assenza di RSPP è considerata violazione grave (Allegato I D.Lgs. 81/08) per la quale, in caso di reiterazione, è possibile che gli organi di vigilanza adottino il provvedimento di SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE.

Associazione Ambiente e Lavoro chiede maggiori controlli su queste evidenti e ostentate violazioni della norma ma, soprattutto, si augura una maggiore attenzione e una aumentata sensibilità di tutti i soggetti coinvolti al fine di contrastare questi fenomeni irregolari e deleteri per l’intero sistema che si pone l’obiettivo di migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

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