Contro il marine litter l’operazione prevenzione comincia dal Po

Il progetto pilota “Il Po d’AMare” prevede l’utilizzo di un sistema di raccolta che intercetta il litter galleggiante trasportato dalla corrente del fiume. I rifiuti sono poi temporaneamente accumulati in sicurezza e trasportati verso gli impianti di selezione, quindi avviati al riciclo o al recupero energetico.

Comincia dal Po l’operazione prevenzione contro i rifiuti in mare. Il principale corso d’acqua italiano che attraversa tutto il settentrione toccando 4 regioni e 13 province, contribuisce, infatti, a far dell’Adriatico il mare italiano con la maggiore presenza di rifiuti.

Il progetto pilota “Il Po d’AMare”, presentato il 18 luglio 2018, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia, realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con patrocinio del Comune di Ferrara e dell’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) – prevede tecniche innovative per intercettare i rifiuti presenti nelle acque fluviali e, per quanto riguarda le plastiche, operare la loro selezione ed avviarle al riciclo. Una metodologia che in futuro potrebbe essere estesa a tutti i principali fiumi italiani e replicata anche in altri Paesi.

Il progetto, uno dei primi al mondo a prevedere interventi di questo tipo, può contribuire così a rafforzare e implementare le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini e anticipare le nuove direttive sulla circular economy che prevedono impegni precisi anche per la riduzione dei rifiuti marini.

Per arginare il marine litter è importante infatti agire sui fiumi. I rifiuti marini provengono per circa l’80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.

Tra le principali cause del marine litter vi sono la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, abbandoni e smaltimenti illeciti. Inoltre l’Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e l’estensione delle sue coste, è un Paese particolarmente esposto a questo problema.

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