Il convegno “Strategie di intervento per contrastare lo stress termico ambientale in ambito occupazionale: primi risultati del progetto Worklimate” si svolge in streaming la mattina del 30 settembre 2021.
Convegno
Strategie di intervento per contrastare lo stress termico ambientale in ambito occupazionale: primi risultati del progetto WORKLIMATE
30 settembre 2021 – ore 9.00-13.00
Si terrà il 30 settembre mattina l’evento dedicato al progetto Worklimate sul rischio da caldo in ambito occupazionale. Il progetto, avviato nel giugno 2020, è finanziato nell’ambito dei Bandi BRIC di INAIL (Bando Ricerca In Collaborazione) e coordinato dal CNR IBE e INAIL con la partecipazione di Azienda USL Toscana Centro, UFC Epidemiologia (Firenze); Azienda USL Toscana Sud Est – Laboratorio di Sanità Pubblica Agenti Fisici (Siena); Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Lazio\ASL Roma 1 (DIPEINAILPI) (Roma); Consorzio LaMMA (Firenze).
Il convegno presenta il punto di quanto realizzato nei primi 15 mesi di attività, periodo in cui i partner del progetto hanno dovuto fare i conti anche con le limitazioni imposte dalla pandemia di COVID-19 alle fasi operative previste.
Due gli assi di attività prioritari del progetto di cui si parlerà al convegno. Il primo riguarda il prototipo di piattaforma previsionale di allerta del rischio caldo per i lavoratori. Con le ondate di caldo di quest’estate, che hanno visto diverse giornate in cui si sono superati i 40 °C in molte località italiane, la piattaforma, seppur in fase di sperimentazione, ha visto grande attenzione dei media e degli amministratori pubblici. In occasione di giornate con livelli di criticità elevata, alcuni amministratori hanno infatti deciso di utilizzare gli output del prototipo per introdurre il divieto di lavoro nei campi nelle fasce orarie con maggior rischio per i lavoratori impegnati in una attività lavorativa intensa all’aperto. Anche una nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha introdotto i contenuti del progetto Worklimate tra le fonti informative a cui ci si può riferire per le azioni di contrasto degli effetti del caldo sulla salute dei lavoratori. E’ quindi emerso in modo piuttosto evidente quanto simili informazioni, ad oggi assenti nel panorama italiano, siano utili per incrementare la sicurezza dei lavoratori e proporre strategie di intervento e nuove soluzioni organizzative.
Secondo elemento su cui si è lavorato è quello della costruzione di un quadro approfondito di conoscenza sulla percezione e la consapevolezza degli effetti del caldo negli ambienti di lavoro. A questo scopo è stata promossa l’indagine nazionale “Caldo e Lavoro” che ha avuto l’obiettivo di comprendere meglio quanto i lavoratori siano consapevoli dei rischi connessi al caldo in modo da individuare strategie di intervento per ridurre il rischio da caldo per specifici settori occupazionali.
L’evento si terrà in modalità mista, con alcuni relatori che interverranno dalla sede del LaMMA ed altri che si collegheranno da remoto. Nella mattinata i ricercatori faranno il punto sullo stato di avanzamento del progetto. In apertura ci sarà un breve intervento registrato di un collega straniero Jason Kai Wei LEE, responsabile del Comitato Scientifico sui Fattori Termici – International Commission on Occupational Health, che da tempo collabora con i colleghi che coordinano il progetto ed è molto attivo a livello internazionale sul temo dello studio degli effetti del caldo sulla salute e la produttività in ambito occupazionale. Seguirà poi l’intervento di Alessandro Marinaccio di INAIL Dimeila che illustrerà gli effetti del cambiamento climatico e delle esposizioni al caldo e sicurezza nei luoghi di lavoro, evidenziando l’utilità del progetto Worklimate. A seguire Francesca de’Donato del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, si concentrerà su un aspetto particolarmente delicato, ossia i fattori di vulnerabilità individuali legati al caldo che interessano il settore occupazionale, con i quali un crescente numero di lavoratori dovrà sempre più spesso fare i conti. Miriam Levi dell’Azienda Toscana Centro parlerà dello sviluppo di un sistema prototipale di osservatorio di eventi attribuibili alle elevate temperature in ambito occupazionale attraverso la raccolta di informazioni provenienti da organi di stampa. Michela Bonafede di INAIL Dimeila presenterà i primi risultati delle surveys nazionali; Iole Pinto, dell’Azienda Toscana Sud-Est, illustrerà le possibili soluzioni e procedure organizzative che le aziende e i lavoratori possono mettere in campo per contrastare gli effetti del caldo. Un aiuto ai lavoratori potrebbe venire anche da soluzioni tecnologiche innovative come le giacche ventilate, tema che sarà presentato da Del Ferraro e Molinaro di INAIL Dimeila. I colleghi del CNR IBE tratteranno degli aspetti meteo-climatici: Messeri di CNR IBE riporterà alcuni dati dei monitoraggi meteo-climatici realizzati in aziende campione; Grifoni (LAMMA) e Morabito (CNE IBE) tratteranno invece del modello e del prototipo di piattaforma previsionale di allerta del rischio caldo per i lavoratori realizzato nell’ambito di Worklimate conclusione si terrà una tavola rotonda, coordinata da Alessandro Marinaccio che vedrà ospiti aziende, enti e ricercatori per una discussione aperta sui risultati del progetto e sulle ulteriori implementazioni che potrebbe essere interessante sviluppare.
Nel corso della mattina saranno anche messi in onda dei brevi video realizzati durante alcuni sopralluoghi di aziende in Toscana e nel Lazio che hanno collaborato al progetto come casi studio nel settore dell’agricoltura e delle costruzioni. Tali attività hanno permesso di raccogliere preziose informazioni su alcuni parametri fisiologici e aspetti comportamentali messi in atto dai lavoratori per contrastare gli effetti del caldo, oltre che a permettere monitoraggi microclimatici accurati a livello locale durante l’orario di lavoro.
Il convegno sarà trasmesso in streaming sul canale YouTube LaMMA e sulla pagina Facebook Worklimate.
Per seguire l’evento non occorre registrarsi, per ulteriori informazioni contattare gli organizzatori.
Fonte: Worklimate