COP 15: difficoltà e pausa nei lavori della Conferenza Onu sul clima. Italia: risposta di 200 piazze per il Clima”, Nuovi fermi a Copenaghen.

I ministri preparano il terreno ai capi di stato e di governo che si riuniranno a Copenaghen.
Dopo il maxi corteo di sabato, nuovi fermi.
Sui lavori: per l’Italia, il ministro Prestigiacomo sottolinea: “Ue insiste, non si fa niente senza gli impegni di Cina e Russia”.
Per Angela Merkel: “limitare il riscaldamento della Terra è misura decisiva”.

Non sono state 100, ma ben il doppio le piazze coinvolte in “Cento piazze per il Clima”, l’iniziativa organizzata dalla coalizione “In Marcia per il Clima” per sensibilizzare i cittadini sull’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici e sull’impegno che il nostro Paese dovrà assumersi nella riuscita del vertice in corso nella capitale danese.
11000 i volontari coinvolti nell’iniziativa organizzata dalle 58 organizzazioni della coalizione nazionale a Roma, Milano, Firenze, Napoli, Salerno e Venezia
, ma anche in tantissimi centri minori che da Nord a Sud hanno scelto di aderire.

COPENAGHEN aggiornamento 13 dicembre 2009
Pausa nei lavori del 15/o vertice Onu sul clima che chiuderà i battenti venerdì 18 dicembre.
I ministri preparano il terreno ai capi di stato e di governo che la prossima settimana si riuniranno a Copenaghen.
Per l’Italia, il ministro Prestigiacomo che sottolinea: la Ue insiste, non si fa niente senza gli impegni di Cina e Russia.
Angela Merkel ha da parte sua ribadito: limitare il riscaldamento della Terra è misura decisiva.

Dopo il maxi corteo di sabato, nuovi fermi.

Questa la situazione a meta’ vertice:

– VIA LIBERA A BASI ACCORDO: Mancano le cifre, non si parla della natura legislativa del nuovo trattato, ma ci sono due testi che sono usciti dai lavori tecnici della prima settimana di vertice e, secondo gli osservatori, il fatto che si sia giunti ad accogliere i ministri con due testi su cui c’é stato accordo, dimostra che la volontà di chiudere c’é. Ora si tratta di condire di impegni economici e di riduzione dei gas serra gli spazi lasciati vuoti o per lo meno lasciati molto aperti (il range dei tagli va da un minimo del 50% a un massimo del 95% per i Paesi industrializzati rispetto ai livelli del 90. C’é un appello a prolungare Kyoto fino al 2020 e per i Paesi in via di sviluppo si parla di riduzione tra il 15 e il 30 per cento al 2020 attraverso, si sottolinea, autonome azioni di riduzione appropriate alle esigenze di ogni Paese e con il supporto finanziario e tecnologico di quelli industrializzati. Possibile, invece, la riduzione dell’obiettivo di fermare la corsa al rialzo della temperatura media a 1,5 gradi, come chiedono tutte le comunità delle isole.

O CONVENZIONE O KYOTO: Il Protocollo di Kyoto sottoscritto nel ’97 ed entrato in vigore ufficialmente il 16 febbraio del 2005, che prevede tagli di emissioni entro il 2012 rispetto ai livelli del ’90 per i Paesi industrializzati che hanno sottoscritto il trattato (-6,5% il target chiesto all’Italia), rischia la sopravvivenza.
Si fa sempre più folto il gruppetto di Paesi, non di poco conto, come Russia, e a seguire Giappone e Canada, che vorrebbero un trattato globale che scalzi Kyoto. Su questo punto i negoziatori non hanno raggiunto grandi risultati in questi giorni a Copenaghen visto che la tabella delle riduzioni e ancora bianca.
Si discute se prorogare il trattato di 5 o di 8 anni dopo il 2012. Da rilevare che gli Usa non partecipano a Kyoto, ma hanno sottoscritto nel 1992 la Convenzione Onu.

VICENZA – Cattolici, musulmani, sikh e induisti, tutti insieme a pregare per il clima.
Fedeli e rappresentanti di cinque religioni si sono riuniti questa sera nel duomo di Arzignano (Vicenza) per lanciare un messaggio di tolleranza religiosa, fratellanza, rispetto reciproco, e a difesa dell’ambiente proprio mentre a Copenaghen capi di stato, comunità scientifica, ong e associazioni discutono le possibili soluzioni per contrastare i mutamenti climatici.

La “Preghiera per il clima” è un’iniziativa multiconfessionale organizzata da un’associazione di impegno civile, sociale e culturale di Arzignano, comune vicentino di 27 mila abitanti che conta un’altissima presenza di immigrati, circa il 20% della popolazione.

(Pa-Ro)

Fonte: ANSA

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