Presentato alla prima giornata della COP27 il rapporto provvisorio sullo stato del clima globale nel 2022 della World Meteorological Organization delle Nazioni Unite. L’impatto dei cambiamenti climatici sta diventando sempre più drammatico, gli ultimi otto anni sono i più caldi mai registrati e l’innalzamento dei mari è raddoppiato dal 1993.
Gli ultimi otto anni sono sulla buona strada per risultare gli otto più caldi mai registrati, una febbre alimentata da concentrazioni di gas serra in costante aumento e dal calore accumulato sinora. Le ondate di caldo estremo, la siccità e le inondazioni devastanti hanno colpito milioni di persone e sono costate miliardi quest’anno. Così il rapporto provvisorio sullo stato del clima globale nel 2022 della World Meteorological Organization delle Nazioni unite presentato alla prima giornata della COP27 a Sharm-El-Sheikh, in Egitto.
I segni rivelatori e gli impatti dei cambiamenti climatici “stanno diventando più drammatici”, avverte l’agenzia meteorologica delle Nazioni unite. Il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato dal 1993, aumentando da gennaio 2020 di quasi 10 millimetri fino a toccare un nuovo record quest’anno. Gli ultimi due anni e mezzo rappresentano da soli il 10% dell’innalzamento complessivo del livello degli oceani da quando le misurazioni satellitari sono iniziate quasi 30 anni fa. I ghiacciai delle Alpi europee hanno pagato un tributo eccezionalmente pesante nel 2022, avverte la WMO, con le prime indicazioni di uno scioglimento da record. La calotta glaciale della Groenlandia ha perso massa per il 26mo anno consecutivo e a settembre vi ha piovuto – anziché nevicato – per la prima volta nella storia.
Fonte: DiRE
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