Corruzione, l’allarme della Corte dei Conti.

Nella relazione del Presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, riferendosi al 2009 afferma che la corruzione è “diventata un fenomeno di costume”, una “patologia grave” che ha fatto registrare un’aumento di denunce alla Guardia di Finanza del 229% rispetto all’anno precedente, nonché un incremento del 153% per fatti di concussione.

E’ la denuncia del procuratore generale e del presidente della Corte dei Conti, Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. Contro queste condotte illecite individuali, le pubbliche amministrazioni “troppo spesso” non attivano i necessari “anticorpi interni”.

”Il Codice penale – ha sottolineato il presidente Lazzaro – non basta più, la denuncia non basta più. Ci vuole un ritorno all’etica da parte di tutti. Che, io, purtroppo, non vedo”. Lazzaro nel corso della conferenza stampa che è seguita alla cerimonia, ha poi precisato che “Non esiste nessun buco di bilancio, inteso come tale. C’è una scarsa correttezza contabile nello scrivere le cifre, ma assolutamente non esiste nessun buco come denaro pubblico”.

Sulla Protezione Civile ha detto Lazzaro “ci dovrebbe essere un controllo reale, non solo politico”. Secondo il Presidente della Corte dei Conti “dove c’è controllo c’è trasparenza” e questo, sia nell’interesse del cittadino, che della politica.

Per legge, ha poi spiegato, “non c’è un controllo della Corte sulle ordinanze della Protezione civile. La corte – ha aggiunto – può fare accertamenti sulla gestione, ma il nostro controllo reale su quelle ordinanze, per legge è esclusivo” Dove può intervenire la Corte – ha concluso sull’argomento – è “una scelta del Parlamento”.
Il procuratore generale Mario Ristuccia ha rilevato che per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione filala il Ministero dell’Interno, i Comandi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Nel solo periodo gennaio-novembre 2009 – ha affermato Ristuccia – “hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1714 reati di abuso di ufficio, con un vertiginoso incremento rispetto all’anno precedente. E poi assai “grave” – ha aggiunto il Presidente Lazzaro – la mancanza di “anticorpi” nella Pubblica Amministrazione contro le condotte illecite individuali che causano “offuscamento dell’immagine dello Stato” e “flessione della fiducia della collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese”.

“Se le pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni possono dirsi essere una sorta di “ombra o di nebbia” che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale e operoso del Paese, non si può fare a meno di notare che l’oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure a dissolversi o a flettere nella sua intensità”.

Dalla relazione del Procuratore Generale Ristuccia emerge che la Toscana – dove in sede penale la Procura di Firenze stà indagando sugli appalti del G8 – è in testa alla classifica delle Regioni in cui la Corte dei Conti ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale: sono 21 (su un totale nazionale di 92), mentre a seguire ci sono la Lombardia (18), Puglia (11), Sicilia (10), Umbria (7), Piemonte (7), Trento (5), Calabria (4), Lazio (3), Abruzzo (2), Emilia Romagna (2), Friuli Venezia Giulia (1), Liguria (1).

Lo stesso Procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, denuncia che sono troppe le opere pubbliche non completate. In sostanza aumenta il numero della “opera pubbliche progettate e non appaltate, ovvero non completate o inutilizzabili per scorretta esecuzione”. Le cause di questo fenomeno – ha detto Ristuccia – “che determina un ingente spreco di risorse pubbliche, sono molteplici e da annoverare nella carenza di programmazione,eccessiva frammentazione dei centri decisionali, complessità delle procedure di progettazione, dilatazione dei tempi di esecuzione imputabili alle imprese committenti ed alle amministrazioni aggiudicatici, carenti per inadeguatezze nei controlli tecnici e amministrativi”.

(LG-FF)

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