Un rapporto redatto dalle società di consulenza Systemiq e Eunomia ha quantificato l’impatto ambientale e finanziario della plastica monouso nei settori sanitari europei e nordamericani evidenziando come nel 2023 siano state generate oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti che hanno determinato emissioni per oltre 9 milioni di tonnellate di CO2.
Il rapporto “A prescription for change. Rethinking plastics use in healthcare to reduce waste, greenhouse gas emissions and costs” (Una ricetta per il cambiamento. Ripensare l’uso della plastica in ambito sanitario per ridurre sprechi, emissioni di gas serra e costi) redatto dalle società di consulenza globali per la sostenibilità Systemiq e Eunomia ha quantificato l’impatto ambientale e finanziario della plastica monouso nei settori sanitari europei e nordamericani analizzando sette categorie di prodotti ad alto volume.
Il rapporto ha evidenziato come la dipendenza del settore sanitario dalla plastica monouso stia facendo aumentare i costi, i rifiuti e le emissioni di gas serra in Europa e Nord America e ha illustrato anche alcune strategie che potrebbero ridurre significativamente i rifiuti di plastica monouso nel settore.
La plastica è essenziale nell’ambito dell’assistenza sanitaria moderna in ospedali, cliniche e strutture comunitarie. In guanti, camici, sacche per le flebo, imballaggi e vari dispositivi rigidi contribuisce alla prevenzione delle infezioni e alla sicurezza dei pazienti, tuttavia il suo diffuso utilizzo monouso ha conseguenze importanti: aumento dei rifiuti, aumento delle emissioni di gas serra e aumento dei costi.
Il rapporto rivela che, senza interventi, i rifiuti di plastica in ambito sanitario e le emissioni di gas serra potrebbero aumentare del 35-40% entro il 2040, portando i costi per i sistemi sanitari in Europa e Nord America a oltre 76 miliardi di dollari all’anno.
Per affrontare questa sfida sono state evidenziate cinque strategie di economia circolare basate su prove concrete che ospedali e fornitori potrebbero adottare nell’immediato senza compromettere la salute e la sicurezza dei pazienti:
- eliminare o ridurre l’uso non necessario (ad esempio l’uso eccessivo di guanti);
- riutilizzare, quando sicuro, oggetti durevoli come camici, vassoi e mascherine;
- sostituire, dove è sicuro, con materiali a base di carta o compostabili;
- migliorare il riciclo attraverso una migliore gestione e separazione dei rifiuti;
- acquistare plastiche a basse emissioni di gas serra da fonti biologiche o abilitate dalla CCS.
Se implementati su larga scala in Europa e Nord America, questi interventi potrebbero ridurre la plastica monouso del 53%, diminuire le emissioni di gas serra del 55% e generare risparmi annuali di 18 miliardi di dollari entro il 2040.
Fonte: Systemiq