Costruire il progetto di formazione: Un approfondimento di Renata Borgato

Pubblichiamo un contributo di Renata Borgato sui criteri di progettazione della formazione, che prende gli esame gli elementi atti a garantire l’efficacia di un percorso formativo e quindi il raggiungimento dei risultati che la formazione si propone di produrre sui riceventi. L’articolo analizza sia gli elementi rilevanti connessi all’azione formativa vera e propria che quelli legati al contesto aziendale e al rapporto del formatore con il committente.

COSTRUIRE IL PROGETTO DI FORMAZIONE. Di Renata Borgato.

“Quando si parla di formazione alla sicurezza occorre fare fin dall’inizio uno sforzo di chiarezza e non confondere i diversi possibili campi di intervento. La prima – e più facile – differenziazione avviene distinguendo gli obiettivi di sapere (conoscenze) da quelli di saper fare (capacità) e di saper essere (atteggiamenti). Si tratta di compiti di diversa natura, che devono essere chiaramente identificati da parte di chi progetta e attua il percorso formativo.
Fino qui è tutto abbastanza semplice. La cosa si complica se si tira in ballo il concetto di efficacia (o se vogliamo di effettività) cioè se si è interessati ai risultati che la formazione produce o non produce sui riceventi. Entrano qui in campo elementi connessi all’azione formativa vera e propria e altri che esulano da essa e sono riconducibili al contesto aziendale (coerenza organizzativa, sistema di comando, clima…).
Quello dell’efficacia è un terreno privilegiato per la negoziazione del formatore col committente, che in molti casi ha bisogno di essere aiutato a definire consapevolmente i propri bisogni e a connettere i risultati realisticamente attesi con gli altri elementi più generali.
In questo caso il formatore ha un potere di indirizzamento che serve a definire l’asse culturale della formazione in azienda in modo complessivo e non solo contingente. Il vero problema nasce quando il formatore aderisce in modo acritico alle richieste senza cogliere, per imperizia professionale o altri motivi, le possibili discrepanze tra l’obiettivo dichiarato e i risultati conseguibili. Un esempio particolarmente significativo di discrasia tra obiettivi dichiarati e strumenti si verifica quando si proclama di voler promuovere la responsabilizzazione dei lavoratori e la loro adesione consapevole alla cultura della sicurezza e poi li si sottopone a un’azione formativa passivizzante con tempi non sufficienti a promuoverne la rielaborazione.
Spesso è necessaria un’azione propedeutica di sensibilizzazione del formatore nei confronti del committente….”

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