Dal 2009 al 2018 l’UE metterà al bando ben 22 pesticidi

Con l’adozione della direttiva che istituisce un quadro per realizzare un uso sostenibile dei pesticidi, dal 2009 al 2018 l’UE metterà al bando ben 22 sostanze chimiche finora utilizzate in agricoltura come pesticidi. 14 saranno progressivamente vietate, mentre altre otto potranno essere proibite.

Dal 2009 al 2018 l’UE metterà al bando ben 22 sostanze chimiche finora utilizzate in agricoltura come pesticidi. In realtà le prime 14 saranno progressivamente vietate perché sicuramente nocive per la salute umana e per l’ambiente, mentre le altre otto potranno essere proibite, non essendo ancora considerate definitive le prove sui loro effetti negativi diretti sulla salute.

Con l’adozione della direttiva che istituisce un quadro per realizzare un uso sostenibile dei pesticidi riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente e promuovendo l’uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai pesticidi, il Parlamento europeo ha voluto dare un segnale forte in direzione della protezione dell’ambiente e della salute umana.

Il provvedimento che sará applicato due anni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE (inizio 2011), prevede una serie di misure importanti:

– La direttiva chiede agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per incentivare una difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi, privilegiando ogniqualvolta possibile i metodi non chimici, affinché gli utilizzatori professionali di pesticidi adottino le pratiche o i prodotti che presentano il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra tutti quelli disponibili per lo stesso scopo;

– Entro cinque anni dall’entrata in vigore della direttiva, gli Stati membri dovranno adottare piani d’azione nazionali per definire i propri obiettivi quantitativi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente e per incoraggiare lo sviluppo e l’introduzione della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi al fine di ridurre la dipendenza dall’utilizzo di pesticidi.

– La direttiva impone poi agli Stati membri di assicurare che l’uso di pesticidi sia ridotto al minimo o vietato in aree specifiche, quali parchi, giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative, cortili delle scuole e parchi gioco nonché in prossimità di aree in cui sono ubicate strutture sanitarie o le aree protette;

– Gli Stati membri dovranno anche assicurare che l’irrorazione aerea sia vietata. In deroga a tale principio, tuttavia, la direttiva consente questa pratica «solo in casi speciali» e purché non vi siano alternative praticabili;

– La direttiva chiede poi agli Stati membri di assicurare l’adozione di misure appropriate per tutelare l’ambiente acquatico e le fonti di pprovvigionamento di acqua potabile dall’impatto dei pesticidi;

– In forza al regolamento, sarà stilato un elenco positivo delle sostanze attive autorizzate a livello comunitario, sulla base dei criteri e della procedura stabiliti dal provvedimento stesso, che assegna un ruolo fondamentale all’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

– Inoltre, il regolamento prevede l’identificazione a livello comunitario di sostanze attive da considerare come “candidate alla sostituzione”. Per essere considerata tale, una sostanza dovrà ad esempio suscitare preoccupazioni legate alla natura degli effetti critici (ad esempio effetti neurotossici o immunotossici sullo sviluppo) che, in combinazione con il tipo di utilizzo/esposizione, determinano situazioni d’uso che potrebbero restare preoccupanti, per esempio un rischio potenziale elevato per le acque sotterranee. Oppure se è tossica, cancerogena o interferisce col sistema endocrino. In questi casi, l’autorizzazione varrebbe per sette anni.

– I pesticidi commercializzati in base alle regole attuali potranno continuare ad essere utilizzati fino alla scadenza della validità della loro autorizzazione corrente (10 anni). Così, una sostanza autorizzata nel 2006 potrà continuare ad essere venduta fino al 2016. A quella data, però, dovrà essere sottoposta a una nuova procedura di autorizzazione sulla base dei criteri stabiliti dal regolamento in esame.

(Pa-Ra)

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