L’Auser, associazione di volontariato e di promozione sociale impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani, si schiera in prima linea per sottolineare alle istituzioni la necessità di porre fine a questa sequenza di crimini.
“Non dobbiamo fermarci allo sdegno del singolo atto – sottolinea il presidente dell’Auser Enzo Costa – ma dobbiamo cercare di capire come si possono contrastare ed evitare questi fenomeni di violenza verso persone che si trovano in condizioni di fragilità. Come Auser ci sentiamo di avanzare alcune proposte concrete. Viviamo in un Paese cosiddetto civile, ma quanto accade ormai con una frequenza impressionante nel chiuso di molte strutture ci dovrebbe far vergognare”.
L’Auser propone l’introduzione di telecamere come deterrente e una legge che introduca un’aggravante consistente per i reati commessi nelle strutture assistenziali “un disegno di legge, presentato dal Ministro Lorenzin in Senato, che prevede un aumento di un terzo della pena per chi commette questi atti all’interno delle strutture socio sanitarie è fermo da oltre tre anni” spiega Costa.
La presenza costante e strutturata del volontariato è un’altra delle proposte avanzate da Auser, “le strutture sia pubbliche che private devono aprirsi al volontariato attraverso delle convenzioni, questo aiuterebbe a migliorare i servizi alle persone e garantirebbe più trasparenza” continua Costa.
L’Auser propone inoltre di istituire un Albo nazionale del personale professionalizzato e certificato che opera nelle strutture ed il Garante della Fragilità con competenze su anziani, bambini, disabili.
“Occorre – conclude Costa – investire di più nei servizi di aiuto e sostegno alle famiglie che scelgono di assistere un proprio caro a casa. E’ indubbio che invecchiare a casa propria, fra i ricordi di una vita, è la soluzione più auspicabile, ma le famiglie non devono essere lasciate da sole come purtroppo oggi accade. La domiciliarità è una sfida di civiltà che chiama in causa tanti soggetti, noi siamo pronti a fare la nostra parte”.