Dati EEA del 2014 mostrano un incremento delle emissioni di ammoniaca in atmosfera di origine agricola

Un nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente mostra come le emissioni di ammoniaca siano cresciute nel 2014, comportando lo sforamento dei limiti imposti dalla convenzione per l’Unione europea nel suo complesso e per numerosi stati membri.

Le emissioni di ammoniaca in Europa sono diminuite dal 1990, ma non abbastanza per rientrare nei limiti fissati da una convenzione internazionale sul controllo degli inquinanti. È quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA), che mostra come le emissioni di ammoniaca siano cresciute nel 2014, comportando lo sforamento dei limiti imposti dalla convenzione per l’Unione europea nel suo complesso e per numerosi stati membri.

Circa il 94% delle emissioni di ammoniaca (NH3) in Europa derivano dall’agricoltura, in particolare da attività come stoccaggio del letame, spandimento di liquami e uso di fertilizzanti contenenti azoto. L’ammoniaca contribuisce all’eutrofizzazione e all’acidificazione degli ecosistemi e alla formazione di particolato nell’atmosfera.

Il protocollo di Göteborg, siglato nell’ambito della convenzione Unece sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero (Lrtap) e promosso per combattere l’acidificazione, l’eutrofizzazione e la formazione di ozono troposferico, contiene impegni sulla riduzione delle emissioni di diversi inquinanti, come ammoniaca, ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (Nmvoc) e ossidi di zolfo (SOx).

L’inventario europeo delle emissioni mostra che le emissioni di ammoniaca sono diminuite del 24% tra il 1990 e il 2014, ma tra il 2013 e il 2014, nell’Europa a 28 paesi, sono aumentate dello 0,9%. Le emissioni dell’Europa a 15 nel 2014 erano dello 0,2% più alte del limite fissato per il 2010. Si tratta della prima volta che l’Unione europea ha superato i propri tetti di emissione per questo inquinante.

L’incremento nel 2014 è dovuto soprattutto al contributo di Francia, Germania e Spagna. Quattro paesi (Finlandia, Germania, Paesi Bassi e Spagna) hanno superato anche i propri limiti individuali.
Più in generale, va evidenziato che alcuni paesi recentemente hanno migliorato le proprie stime di emissioni di ammoniaca da fonti agricole (in alcuni casi portando a un incremento rispetto a quanto registrato negli anni precedenti).

Le emissioni degli altri inquinanti oggetto della convenzione Lrtap sono diminuite considerevolmente dal 1990, compresi gli inquinanti principalmente responsabili per la formazione di ozono troposferico (O3), ovvero monossido di carbonio (-65%), Nmvoc (-60%) e Nox (-55%).
Le emissioni di SOx sono quelle che hanno registrato la diminuzione più sensibile, circa l’88% rispetto al 1990, grazie alle misure sui combustibili (con il passaggio a combustibili con basso contenuto di zolfo) e sulle industrie.
Dal 2000 le emissioni di PM10 e PM2,5 sono diminuite rispettivamente del 23% e del 25%, quelle del black carbon del 42%.
Le emissioni di metalli pesanti come piombo, cadmio e mercurio e quelle di inquinanti organici (diossine, furani, HCB, PCB) sono diminuite di circa il 66% dal 1990.

L’Agenzia europea dell’ambiente pubblica i dati dell’inventario di emissioni su LRTAP data viewer, un’interfaccia interattiva sul proprio sito web, da cui è possibile scaricare i dati relativi alle emissioni, visualizzarne l’andamento e consultare grafici relativi ai principali settori e effettuare confronti tra i diversi paesi e le diverse attività.

Fonte: ARPAE

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