DDL: Danno ambientale, Rumore, Informazioni pubbliche

Approvato dal Consiglio dei Ministri n. 33/2013

Il Consiglio dei Ministri n. 33/2013, su proposta del Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, ha approvato oggi in via definitiva due disegni di legge volti a recepire le normative più recentemente adottate a livello di Unione Europea e a chiudere svariate procedure d’infrazione al diritto UE, suscettibili di determinare sanzioni pecuniarie a carico del Paese.

In particolare, il testo contiene norme che:

aboliscono l’esonero di responsabilità del datore di lavoro, in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nel caso di delega di alcune delle sue funzioni;

– rendono più compiutamente disponibili al pubblico i dati relativi al monitoraggio ambientale e consentono la partecipazione dei cittadini all’elaborazione di piani e programmi in materia ambientale che non siano già sottoposti a VIA;

migliorano la tutela contro l’inquinamento acustico;

prevedono l’obbligo per l’autore di un danno ambientale di ripararlo mediante il pieno ripristino della situazione antecedente il danno;

– eliminano le differenze di trattamento dei contribuenti, residenti in un altro Stato dell’Unione Europea, i quali producono la maggior parte del proprio reddito in Italia (c.d. ‘non residenti Schumacker’);

– superano la disparità di trattamento fiscale fra le attività finanziarie detenute in Italia e quelle detenute all’estero;

– individuano le autorità competenti per la vigilanza sui soggetti finanziari;

– chiariscono alcuni dubbi interpretativi per l’applicazione della direttiva di disciplina dei ritardi nei pagamenti tra privati e fra le pubbliche amministrazioni e i privati.

Inoltre in ottemperanza con la sentenza della Corte di Giustizia Ue, è stata previsto che in caso di violazioni gravi e manifeste dell’ordinamento della Ue da parte di organi giurisdizionali di ultimo grado, lo Stato ne debba rispondere direttamente.

Il Governo ha deciso di esercitare, per la prima volta, la facoltà, di cui all’articolo 29 della Legge n. 234 del dicembre 2012 (“Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea”), presentando al Parlamento due ulteriori disegni di legge, dopo l’approvazione delle leggi ‘europea’ e ‘di delegazione europea’ 2013, avvenuta nello scorso luglio.

Il nuovo disegno di ‘legge europea 2013’ mira a chiudere 7 procedure d’infrazione e 10 casi precontenziosi (c.d. ‘EU-Pilot’) e a dare attuazione a due regolamenti UE, a una sentenza della Corte di Giustizia UE e a una decisione Euratom.

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