Depositato in Senato il DDL Sacconi che stravolge il Testo Unico su salute e sicurezza sul lavoro

Nel mese di luglio il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ha depositato un DDL per il riordino e la semplificazione del D.Lgs. 81/08.

Il DDL depositato da Maurizio Sacconi, firmato anche da Serenella Fucksia, si propone in soli 22 articoli e 5 allegati di normare la complessa materia con norme più “flessibili” demandando a medici del lavoro e altri professionisti di riferimento il compito e l’onere di certificare la regolarità delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.
Il ruolo di questi professionisti sarebbe di supporto alla funzione pubblica di vigilanza, che verrebbe attivata solamente in caso di certificazioni fraudolente, rese con colpa grave professionale o sottoscrivendo false dichiarazioni.
Peraltro, gli organismi di vigilanza e la magistratura interverrebbero con “disposizioni” esecutive ai datori di lavoro, comunque impugnabili, e solamente in caso di mancato rispetto della disposizione è prevista la sanzione penale (arresto e ammenda).

Nel DDL viene anche previsto un cambiamento della responsabilità del datore di lavoro in quanto verrebbe configurata come “colpa di organizzazione” che non sussiste se si dimostra di aver posto in essere tutte le misure organizzative idonee rispetto alle esigenze di tutela dei lavoratori. La responsabilità penale del datore di lavoro viene meno in caso di infortunio che sia derivato da grave negligenza del dirigente, del preposto o del lavoratore.
Inoltre il datore di lavoro non è considerato responsabile se l’evento è dovuto a “circostanze a lui estranee, eccezionali, e imprevedibili o a eventi eccezionali, le cui conseguenze sarebbero state comunque inevitabili nonostante il datore di lavoro si sia comportato in modo diligente” ed abbia ottemperato ai propri obblighi normativi.

Il DDL stabilisce anche la possibilità di incentivi economici per l’adozione e l’attuazione delle misure organizzative di prevenzione e protezione dai rischi, e sensibili sgravi sui premi assicurativi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
Con riferimento alle direttive comunitarie in materia di sicurezza sul lavoro, il DDL prevede che il loro recepimento debba essere limitato al solo rispetto dei livelli inderogabili di tutela indicati nelle direttive mentre dalla legislazione vigente verranno eliminati tutti i “livelli di regolazione” ritenuti superflui o sovrabbondanti.

Con questo DDL verrebbe sconvolto l’intero quadro legislativo con implicazioni che riguardano anche i principi costituzionali e il Codice Penale.
Non intendiamo in questa sede affrontare problematiche di più ampia portata per le quali sarebbe opportuno un pronunciamento di costituzionalisti e giuristi esperti di questa materia, tuttavia non possiamo esimerci dall’esprimere forti preoccupazioni per lo sconvolgimento del quadro normativo che comporterebbe l’approvazione di questo DDL.

La semplificazione del Testo Unico è indubbiamente necessaria ma la strada da seguire dovrebbe passare attraverso la definizione di procedure semplificate e non in una maggiore flessibilità della norma.
Inoltre, la riduzione a soli 22 articoli e 5 allegati di un dettato normativo particolarmente complesso può significare solamente la eliminazione di tutte le indicazioni tecniche e gli obblighi specifici attualmente previsti dal D.lgs. 81/08.
Per la verità nel DDL viene stabilito che la proposta presentata al momento sostituirebbe solamente il titolo I del D.Lgs. 81/08 e ciò in quanto la modifica dei titoli successivi è demandata alla emanazione di un nuovo D.Lgs.
Non è chiaro quali contenuti dovrebbe avere questo nuovo D.Lgs. in quanto i principi indicati nel DDL fanno genericamente riferimento alla necessità di semplificare le disposizioni, di razionalizzare il sistema sanzionatorio, di introdurre forme di certificazione di medici e professionisti e di valorizzare l’istituto della “disposizione”.

Il commento di Norberto Canciani prosegue al primo link

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