Bisogna evitare che in quelle norme compaia un nuovo attacco al Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, il D.Lgs. 81/2008.
Nella bozza che circola ci sono proposte di modifica che sembrano peggiorative, come semplificazioni che ridurrebbero tutele e adempimenti che poco hanno a che fare con vere riduzioni di passaggi burocratici.
La mancata sicurezza costa ogni anno in Italia oltre 45 miliardi di euro, pari a circa il 3% del Pil, oltre ai costi sociali di 1.000 morti, 30.000 incidenti gravemente invalidanti e 1.000.000 di infortuni.
L’economia di questi tempi è un tema preoccupante, ma il valore della protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori sono a un livello superiore.
SI ad alcune semplificazioni ma nel rispetto di salute e sicurezza nel lavoro.
Nella passata legislatura, abbiamo arginato proposte di questo genere, nonostante una maggioranza orientata diversamente.
In ultimo il governo Monti e soprattutto l’allora ministro per la semplificazione Patroni Griffi, su nostra sollecitazione, evitò che materia di tale delicatezza venisse approvata per decreto.
A poche ore dall’approvazione dei decreto legge, mi appello al Governo affinchè valuti al meglio semplificazioni reali che rendano efficiente l’impianto
esistente, astenendosi da modifiche pericolose in un contesto che già paga
numerosi infortuni e decessi.