Due morti sul lavoro nel polo petrolchimico di Priolo

Pubblichiamo alcune considerazioni del nostro Segretario Nazionale Norberto Canciani relative all’incidente, verificatosi mercoledì 9 settembre 2015 nel polo petrolchimico di Priolo, che è costato la vita a due operai.

Durante le operazioni di manutenzione della rete fognaria di un impianto di produzione della ditta Versalis (gruppo ENI) due operai sono caduti all’interno di un pozzetto. Non sono note le cause della caduta ma il colpo preso e, soprattutto, la possibile presenza di esalazioni hanno reso vana l’azione di recupero e il tentativo di rianimazione dei colleghi e delle squadre di sicurezza intervenute.
Le organizzazioni sindacali hanno indetto uno sciopero generale per tutta la zona industriale e hanno evidenziato che tra le cause è sicuramente da considerare la continua assenza di controlli nell’assegnazione degli appalti.

Come Associazione Ambiente e Lavoro vogliamo porre l’attenzione sul continuo verificarsi di incidenti drammatici durante le fasi di manutenzione dove sempre più spesso sembra che le misure di sicurezza anche più elementari debbano essere considerate un intralcio all’attività lavorativa.
La scarsa consapevolezza del pericolo e la sottostima del rischio sono una costante durante lo svolgimento di queste attività lavorative.
Questa considerazione ci conduce inevitabilmente ad una riflessione sulla efficacia degli interventi formativi previsti obbligatoriamente dalla normativa.

Gli ultimi provvedimenti legislativi in materia di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro hanno puntato l’attenzione sulla necessità di formare una maggiore consapevolezza tra gli stessi lavoratori al fine di correggere i comportamenti inadeguati e la sottostima delle condizioni di rischio.
Purtroppo gli obblighi formativi vengono spesso considerati solamente un costo aggiuntivo e un ulteriore vincolo burocratico per cui si assiste sempre più frequentemente ad attività di formazione che, anche quando vengono effettivamente realizzate, vedono l’attuazione attraverso strumenti di dubbia efficacia.
Anche in realtà lavorative dove è prevista una formazione aggiuntiva e specifica, come nel caso delle attività che vengono svolte in prossimità di ambienti confinati, si continuano a registrare casi come quello accaduto a Priolo.
Considerata la scarsa attenzione dei vertici aziendali su questi aspetti, diventa sempre più indifferibile una attività di controllo seria ed efficace sia sulle attività di formazione realizzate nelle aziende che sugli stessi soggetti formatori.

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