Ogni anno, la data dell’Earth Overshoot Day viene calcolata confrontando il consumo annuale di risorse naturali da parte dell’uomo (impronta ecologica) con la capacità di rigenerazione della Terra (biocapacità).
Considerando un range temporale che va dagli anni settanta ad oggi, tale data cade sempre prima nell’arco dell’anno. In altre parole, ogni anno che passa finiamo le risorse naturali a nostra disposizione sempre prima.
Nel mondo, però, non tutti i Paesi consumano la stessa quantità di risorse né tanto meno lo fanno con la stessa velocità. Per questo viene calcolato l’Overshoot Day dei singoli Paesi (Country Overshoot Day). Come si può vedere dalla mappa sottostante, per l’Italia l’Overshoot Day 2018 è stato il 24 maggio.
Per riportare lo sfruttamanto delle risorse entro dei limiti sostenibili per il pianeta il Global Footprint Network individua quattro settori sui quali poter agire: città, energia, cibo e popolazione.
La pianificazione urbana può svolgere un ruolo importante nel determinare la nostra necessità di usare l’auto: il trasporto personale, infatti, rappresenta il 14% dell’impronta di carbonio dell’umanità. Viene stimato che se dimezzassimo il tempo passato al volante e ipotizzassimo un terzo degli spostamenti con i mezzi pubblici e il resto a piedi o in bicicletta, si guadagnerebbero 12 giorni.
Decarbonizzare l’economia tagliando della metà le emissioni del settore energetico, dovute principalmente all’utilizzo dei combustibili fossili, permetterebbe di recuperare ben 93 giorni.
Se riducessimo il consumo globale di carne del 50% e sostituissimo queste calorie con una dieta vegetariana, sposteremmo l’Overshoot Day di 5 giorni. Inoltre, se in metà del mondo tagliassimo gli sprechi alimentari guadagneremmo altri 11 giorni.
Non da ultimo, occorrerebbe far rallentare l’aumento della popolazione mondiale. Se ogni famiglia al mondo avesse un figlio in meno l’Overshoot Day si sposterebbe di 30 giorni entro il 2050.