EEA: mobilità elettrica in Europa e impatti sulle emissioni

Una recente ricerca, effettuata per conto dell’Agenzia europea per l’ambiente e pubblicata nel settembre 2016, presenta alcune implicazioni importanti per le emissioni e per il sistema energetico europeo derivanti dal potenziale utilizzo su larga scala di auto elettriche nel 2050.

Se l’Europa vuole raggiungere il suo obiettivo di una transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio, si rende necessario un cambiamento nel settore del trasporto stradale.
Nonostante infatti i precedenti miglioramenti tecnologici, il settore dei trasporti su strada contribuisce per circa un quarto alle emissioni di gas serra in Europa, contribuendo in tal modo al cambiamento climatico.
Le emissioni da veicoli stradali contribuiscono inoltre ad alte concentrazioni di inquinanti atmosferici in molte città europee, che spesso non soddisfano gli standard di qualità dell’aria fissati dalla UE e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Dal canto loro, i veicoli elettrici alimentati con elettricità da fonti rinnovabili sono in grado di ridurre le future emissioni sia di gas serra che di inquinanti atmosferici provenienti dal trasporto su strada.

Una recente ricerca, effettuata per conto dell’Agenzia europea per l’ambiente e pubblicata nel settembre 2016, presenta alcune implicazioni importanti per le emissioni e per il sistema energetico europeo derivanti dal potenziale utilizzo su larga scala di auto elettriche nel 2050.
Secondo lo studio, i veicoli elettrici alimentati da fonti di energia rinnovabile possono svolgere un ruolo importante per:
– andare verso un sistema di trasporto su strada decarbonizzato;
– raggiungere l’obiettivo di ridurre i gas ad effetto serra dell’80-95% entro il 2050.

Vi sarebbe inoltre un altro beneficio, in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico.
L’aumento dell’uso di veicoli elettrici comporterà una maggiore domanda di energia in Europa: il consumo totale di elettricità in Europa dei veicoli elettrici aumenterà infatti da circa 0,03% nel 2014 al 9,5% nel 2050.

Un aumento dell’uso di veicoli elettrici determinerà quindi:
– minori emissioni di anidride carbonica e di inquinanti atmosferici dal settore dei trasporti su strada;
– maggiori emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica associata;
– un beneficio netto complessivo in termini di minori emissioni di anidride carbonica e di ossidi di azoto e particolato;
– un aumento complessivo di anidride solforosa a causa delle emissioni del settore elettrogeno.

I veicoli elettrici rimangono comunque solo uno dei modi con cui l’Europa può andare verso un’economia più efficiente e verso un sistema di trasporto decarbonizzato. La sostituzione dei veicoli convenzionali non risolve infatti altri problemi legati ai trasporti, come la crescente congestione e l’aumento della domanda di infrastrutture stradali.
Si rende pertanto necessaria una trasformazione sistematica, che comprenda l’ulteriore sviluppo di biocarburanti rinnovabili, un investimento verso forme di trasporto non motorizzato e/o pubblico e un cambiamento delle modalità con cui vengono usati i sistemi di trasporto.

Fonte: ARPAT

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