EEA, presenta “L’ambiente in Europa: stato e prospettive nel 2020”

L’Agenzia europea per l’ambiente con il rapporto “State and Outlook of the Environment Report – SOER 2020” presenta un bilancio della situazione ambientale del nostro continente. Il documento è redatto ogni cinque anni sulla base delle informazioni ambientali raccolte dai 33 paesi aderenti.

L’Europa non riuscirà a centrare gli obiettivi fissati per il 2030 senza un intervento urgente, nell’arco dei prossimi dieci anni, che affronti l’allarmante tasso di perdita di biodiversità, gli effetti sempre maggiori dei cambiamenti climatici e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali.

La relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) sullo stato dell’ambiente “State and Outlook of the Environment Report – SOER 2020” mostra come l’Europa si trovi di fronte a urgenti sfide ambientali di portata senza precedenti. Tuttavia, secondo quanto emerge dalla relazione, si ravvisano margini di speranza, data la maggiore consapevolezza generale della necessità di cambiare rotta verso un futuro sostenibile.

Secondo il rapporto SOER 2020, sebbene le politiche europee sull’ambiente e il clima abbiano contribuito a migliorare la situazione ambientale negli ultimi decenni, i progressi compiuti dall’Europa non sono sufficienti e le prospettive per l’ambiente nei prossimi dieci anni sono tutt’altro che rosee.

Il rapporto delinea le sette aree chiave in cui è necessaria un’azione coraggiosa per rimettere l’Europa in carreggiata affinché possa raggiungere gli obiettivi e le ambizioni fissate per il 2030 e il 2050:
1. Realizzare il potenziale non sfruttato delle attuali politiche ambientali La piena attuazione delle politiche esistenti farebbe avanzare notevolmente l’Europa verso il raggiungimento dei suoi obiettivi ambientali per il 2030.
2. Adottare la sostenibilità come quadro di riferimento per l’elaborazione delle politiche Lo sviluppo di quadri strategici a lungo termine con obiettivi vincolanti – a cominciare dal sistema alimentare, dalle sostanze chimiche e dallo sfruttamento del suolo – stimolerà e guiderà azioni coerenti in vari settori d’intervento e in tutta la società.
3. Mettersi alla guida dell’azione internazionale verso la sostenibilità L’UE dovrebbe utilizzare la propria influenza diplomatica ed economica per promuovere l’adozione di accordi internazionali ambiziosi in settori quali la biodiversità e l’uso delle risorse.
4. Promuovere l’innovazione nella società La possibilità di cambiare rotta dipenderà strettamente dalla nascita e la diffusione di diverse forme di innovazione che possano innescare nuovi modi di pensare e di vivere.
5. Aumentare gli investimenti e riorientare il settore finanziario per supportare progetti e imprese sostenibili Per raggiungere questo obiettivo occorre investire nel futuro, facendo pieno uso dei fondi pubblici per sostenere l’innovazione e soluzioni fondate sulla natura, aggiudicando appalti sulla base di criteri di sostenibilità e prestando sostegno alle regioni e ai settori interessati. Questo implica impegnare anche il settore finanziario in investimenti sostenibili attraverso l’attuazione ed il miglioramento del piano d’azione sulla finanza sostenibile dell’UE.
6. Gestire i rischi e garantire una transizione socialmente equa Affinché la transizione verso la sostenibilità sia efficace, le società dovranno riconoscere i rischi potenziali, le opportunità e i compromessi nonché individuare le modalità per gestirli. Le politiche nazionali e dell’UE svolgono un ruolo essenziale nella realizzazione di “transizioni giuste”, assicurandosi che nessuno rimanga indietro.
7. Creare più conoscenze e competenze Tale politica comporta un’ulteriore enfasi sulla comprensione dei sistemi responsabili delle pressioni ambientali, dei percorsi verso la sostenibilità, delle iniziative promettenti e degli ostacoli al cambiamento. È necessario rafforzare ulteriormente le capacità di farsi strada in un mondo in rapido mutamento e di investire in istruzione e competenze.

Fonte: EEA

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