I molluschi bivalvi come cozze, ostriche e vongole possono essere fonte di infezione da Norovirus ed epatite A nell’uomo. Particelle virali si accumulano nei loro tessuti mentre si alimentano per filtrazione in acque contaminate.
Nello specifico, gli esperti del gruppo scientifico sui pericoli biologici hanno individuato combinazioni di tempo e temperatura che otterrebbero gli stessi effetti – in termini di riduzione dei virus – dell’attuale prescrizione di sottoporre i molluschi a un trattamento termico di 90° C per 90 secondi.
Cosa ancora più importante, gli scienziati hanno evidenziato che il corrente processo di riscaldamento a 90° C per 90 secondi può portare a livelli diversi di riduzione dei virus, a seconda del processo utilizzato e soprattutto a seconda del tempo di riscaldamento e raffreddamento (cioè il tempo necessario per raggiungere 90° C e tornare alla temperatura ambiente).
“Gli esperti dell’EFSA raccomandano che i gestori del rischio definiscano il livello appropriato di tutela della salute pubblica. Sulla base di ciò i valutatori del rischio potranno definire anche il desiderato livello di riduzione dei virus e il trattamento termico adeguato a raggiungere tale obiettivo”, ha dichiarato Marta Hugas, responsabile dell’Unità Pericoli biologici e contaminanti dell’EFSA. “Ciò permetterà inoltre agli operatori del settore di predisporre un processo conforme alla legislazione, ottenendo al contempo la desiderata qualità del prodotto” ha aggiunto.