Energia eolica, possibili scenari per il futuro

In Europa dal 2020 si registra un’impennata nell’installazione di impianti eolici. Tra le linee di sviluppo dell’energia eolica vi è l’esplorazione di nuovi contesti dove installare turbine eoliche, in particolare impianti off shore oppure integrati nell’ambiente urbano, scenario ad oggi ancora molto complesso.

 

Proseguono gli appuntamenti formativi rivolti al personale di ARPA Toscana sul tema della transizione energetica. In una lezione sull’energia eolica si è spiegato il ruolo e l’importanza di questa fonte alternativa nel percorso verso la transizione energetica, in Italia per raggiungere gli obiettivi richiesti si dovrebbero installare, da qui al 2050, circa 2.000 km quadrati di pannelli fotovoltaici – 0,7% territorio nazionale – e 6.000 km lineare di turbine eoliche. Non si tratta di obiettivi ambiziosi ma ordinari per raggiungere la transizione energetica.

Nei primi anni 2000, il leader nell’eolico, a livello mondiale, era la Germania, seguita da Spagna, Stati Uniti, Danimarca, Olanda, Italia e Gran Bretagna. Dopo pochi anni, si è affacciata sullo scenario mondiale la Cina, che è salita in modo esponenziale, acquisendo il primato di leader mondiale nel settore ma al momento l’Europa è riconosciuta come la vera patria dell’eolico, per due ragioni:
1. l’eolico contribuisce in maniera decisiva al fabbisogno energetico, i dati del 2020 (pubblicati nel 2021) indicano che attraverso l’eolico si produce il 16% dell’ elettricità europea con un trend di crescita;
2. l’Europa è uno dei continenti dove si fa maggiore ricerca e quasi tutti i produttori di turbine eoliche sono europei.
In Europa la maggior parte del vento è presente nella parte Nord, in particolare sulla costa che si affaccia sul mare del Nord e in Gran Bretagna, ma se guardiamo alla risorsa eolica in mare anche alcune zone del Mediterraneo possono avere un valore rilevante per la produzione energetica eolica.

L’Italia è un Paese che ha maggiormente usato l’eolico in una fase iniziale e oggi è al 10° posto, a livello mondiale, per potenza installata. L’eolico è presente principalmente al Sud dove il vento è maggiore e in generale, guardando alle turbine eoliche installate, possiamo dire che l’Italia ha turbine eoliche piuttosto piccole perché “datate”. Oggi la tendenza è quella di installare turbine eoliche più grandi con torri più alte adatte ad alloggiare pale più grandi in grado di sfruttare il vento con maggiore efficienza.
Per l’Italia si aprono, quindi, prospettive in termini di rinnovamento (repowering), già ora gli investimenti nell’eolico sono in aumento ed il trend sta continuando a crescere tanto che, già dal 2016, l’eolico ha superato, a livello europeo, il carbone come fonte di produzione di energia elettrica, risultando la seconda fonte dopo il gas naturale e superando anche il solare.

In generale l’eolico ha un costo competitivo e guardando al costo rappresentativo delle fonti energetiche risulta tra quelle che costano meno a livello europeo. Un altro elemento a favore dell’eolico risiede nel fatto che gli impianti eolici hanno un basso consumo di acqua, tra tutte le rinnovabili è quella che salva di più la risorsa idrica quindi tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale. Fattore da non sottovalutare se si considera che la produzione energetica complessiva in Europa utilizza il 44% di tutta l’acqua consumata sostanzialmente per il raffreddamento degli impianti di produzione di energia.

L’eolico quindi ha costi bassi e non è idrovoro, nonostante ciò ancora incontra tanta resistenza sia da parte della popolazione che da parte della politica. Una turbina eolica ha degli impatti ambientali, come qualsiasi altro sistema energetico o industriale, ad esempio: rumore, impatto sulla flora e fauna sia terrestre che marina, vibrazioni, modifica del paesaggio.
Tutti gli impatti ambientali vengono presi in considerazione in fase autorizzativa ma se vogliamo realizzare la transizione energetica bisogna semplificare l’azione della burocrazia ed accelerare i percorsi autorizzativi, che attualmente durano dai 5 ai 7 anni. Oltre ai tempi lunghi dei procedimenti amministrativi ci sono progetti autorizzati ma bloccati da ricorsi giudiziari, infatti un altro grosso problema da affrontare è la resistenza da parte della popolazione del territorio in cui dovrà sorgente l’impianto eolico.

Non è facile indicare il futuro dell’eolico in poche parole ma si può affermare che la potenzialità di questa tecnologia è grande: l’energia eolica è quella che sta crescendo di più, le macchine sono sempre più performanti e, nel prossimo futuro, sarà possibile installare l’eolico in ambienti, più complessi come in mare o in città andando ad integrare altre fonti di produzione energetica, come il solare.

Fonte: SNPA

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